Un Ministro senza vergogna.
Il leghista Lorenzo Fontana, chiacchierato e contestato Ministro della Famiglia del Governo M5S/Lega Nord, è tornato a provocare chiedendo l’abrogazione della legge Mancino. Approvata nel 1993, la legge in questione sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.
Secondo Fontana, sarebbe arrivato il tempo di cancellarla, perché a suo dire ‘trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano. I burattinai della retorica del pensiero unico se ne facciano una ragione: il loro grande inganno è stato svelato’.
Parole che hanno ovviamente scatenato un putiferio politico nei confronti di un Ministro che ama, evidentemente, stare sulla bocca di tutti. Quando Ivan Scalfarotto presentò la sua legge contro l’Omofobia, da anni nascosta nei cassetti del Senato, propose proprio di ‘estendere’ la legge Mancino, punendo “l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi o fondati sull’omofobia o transfobia”. Quella stessa legge che Fontana vorrebbe ora abrogare, facendo precipitare il Paese intero in un pozzo senza fondo dove tutto, ancor più di oggi, sarebbe vergognosamente possibile.
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Cari amici grillini, quando c'era Berlusconi eravate per il no al nucleare, l'acqua pubblica e il bene comune, oggi per dire di no a Renzi preferite la flat tax e i porti chiusi. Caro Di Maio, se un ministro del tuo governo propone qualcosa di così pericoloso come l'abrogazione della legge Mancino, la frase che voglio sentir uscire dalla tua bocca è "No, perché non sarebbe umano", non "No, perché non è nel contratto", perché quando fai con patto col diavolo pur di frenare le paure delle persone che voi stessi avete inculcato nelle loro teste, io col tuo contratto mi ci pulisco il culo.
Guarda caso questa è stata la notizia d'apertura di tutti i tg (e non avrebbe potuto essere diversamente) proprio nel giorno in cui lo spread ha toccato quota 270 punti.