Ha fatto clamore a livello nazionale l’incredibile decisione della nuova giunta di Forlì, la prima di centrodestra dal secondo dopoguerra, che ha bloccato un’attività formativa finanziata dal Bando Regionale per attività rivolte alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere. Un progetto già finanziato ma clamorosamente cestinato perché “non autorizzato” da un’amministrazione che “aderisce, in coerenza con il programma elettorale, ad un modello di famiglia tradizionale”.
In tal senso sabato 30 novembre è stata organizzata una protesta ufficiale in Piazzetta della Misura dalle 16:00 alle 18:00, al grido “Forlì non discrimina”, per incontrare quella città che non fa selezioni nelle discriminazioni, nelle persone e nei diritti. Un incontro alla luce del sole per raccontare il vero volto di Forlì, città plurale, inclusiva e libera da stereotipi e pregiudizi.
Scegliamo un dettaglio rosso su ognun* di noi, che ci ricordi le gravi ripercussioni della violenza di genere, una forma di discriminazione che non fa selezioni, ma che invece si ripercuote su ogni persona che non calza lo stereotipo assegnato, che affligge tutt* e che può essere combattuta solamente progettando Insieme una società che tuteli tutt* nel rispetto delle diversità.
Un secco sì a cartelloni e striscioni colorati.
Un secco no a simboli di partiti politici.
Un secco no a insulti e violenza.
Solamente noi, Colorati di un amore che non conosce discriminazioni.
“Auspichiamo che la Giunta del Comune di Forlì riveda la sua decisione in merito e autorizzi la formazione creando le condizioni per svolgerla nelle tempistiche idonee”, sottolineano le associazioni LGBT promotrici del progetto cestinato dalla Giunta. “Invitiamo inoltre l’Amministrazione Comunale a partecipare all’attività formativa al fine di soddisfare le recenti perplessità esposte al riguardo”.
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