Solo adozioni difficili, casi che nessuna coppia etero avrebbe voluto: era questo il criterio con cui erano scelti i bimbi per le coppie gay.
È bufera in Francia dopo le parole di Pascale Lemare, responsabile dell’agenzia delle adozioni della Senna Marittima, un dipartimento della Normandia. Intervistata alla radio France Bleu, Lemare ha candidamente ammesso di destinare alle coppie omogenitoriali “Bambini che nessuno vuole”.
“Ci sono persone che non vogliono adottare bimbi che hanno problemi – ha spiegato Lemare – problemi di salute, troppo grandi o disabili. Ci sono genitori che corrispondono meglio a questo tipo di situazioni. Le coppie omosessuali sono piuttosto atipiche rispetto alla norma sociale ma anche alla norma biologica e dunque è giusto che il loro progetto di adozione vada a sostegno di bambini atipici”.
L’intervista ha scatenato le proteste dell’associazione delle famiglie arcobaleno francesi, ADFH (Association des Familles Homoparentales), che ha annunciato una causa legale contro la donna, sospesa in via precauzionale dal servizio delle adozioni da Pascal Martin, presidente del dipartimento della Senna Marittima.
In Normandia la gestione delle adozioni, che in Francia sono possibili dal 2013, era da tempo al centro di rumors sulla discriminazione dei genitori gay. Non solo per la scelta di destinare loro i casi più difficili, ma anche per un iter maggiormente complesso a cui erano solitamente sottoposti.
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