Ragazzo gay aggredito a Cagliari nell’indifferenza dei presenti

Come può un ragazzo decidere di fare coming out e essere ciò che è realmente, quando anche un ragazzo forte come Gabriele, che ha voluto raccontare tutto quel che gli è accaduto sui social, si dice stanco di questo odio?

cagliari
2 min. di lettura

A denunciare l’accaduto è lo stesso ragazzo, Gabriele Bergamin, il quale ha scritto un post su Facebook. E’ successo sabato sera, intorno alla ore 20:00, in piazza Matteotti a Cagliari. Appena uscito dalla stazione Arst, tre ragazzi hanno iniziato a rivolgergli degli insulti chiaramente omofobi. Gabriele non ci ha fatto caso e ha proseguito fino la fermata del capolinea M, dove avrebbe dovuto prendere l’autobus.

All’interno, pensava di essere al sicuro, ma i 3 hanno continuato ad aggredirlo verbalmente. A quel punto, ha deciso di chiamare la Polizia, nella speranza che i 3 ragazzi si allontanassero. Invece, hanno visto questo gesto come un affronto e dalle parole sono passati ai fatti, colpendolo. Sputi al volto, spinte, mani al collo. Hanno anche rubato il tabacco che aveva in tasca. Poteva finire peggio, se l’autobus non fosse partito. Gabriele è rimasto a bordo, i 3 omofobi invece sono scesi e si sono allontanati.

L’indifferenza generale di fronte all’aggressione a Cagliari

A colpire il ragazzo, più dell’aggressione verbale e fisica, è stata la reazione della gente. Né l’autista, né i presenti, hanno mosso un dito per aiutare il ragazzo in difficoltà.

Tutto è avvenuto davanti alle tante persone sopra e fuori dal mezzo. Nessuno è intervenuto, in nessun modo. In realtà nessuno ha neanche guardato. Io sto bene, non ho riportato alcun danno fisico, ma non si può dire lo stesso del dolore psicologico che questo mi ha causato.

Lo sfogo di Gabriele poi dimostra quanto sia diventato difficile vivere liberamente la propria omosessualità in un’Italia che anziché crescere arretra sempre di più.

In vita mia non mi sono mai sentito tanto ferito e umiliato come in quel momento e senza che io avessi alcuna colpa. Non smetto di pensarci nemmeno un attimo da quando è successo. Fa veramente tanto male sapere di essere un continuo bersaglio dell’ignoranza e della cattiveria nel momento in cui trovi semplicemente il coraggio di essere esattamente te stesso, senza filtri.

Come può un ragazzo decidere di fare coming out e essere ciò che è realmente, quando anche un ragazzo forte come Gabriele, che ha voluto raccontare tutto quel che gli è accaduto sui social, si dice stanco di questo odio?

Sono estremamente stanco di dover combattere costantemente per avere rispetto da chiunque indipendentemente dal mio modo di essere o vestirmi. Sono estremamente stanco dalla costante insicurezza nel camminare in strada con il mio ragazzo. Sono estremamente stanco di qualsiasi azione omofoba o discriminatoria, dalle semplici frasi fino alle vere e proprie aggressioni fisiche. In tutto questo sono stato sicuramente fortunato, in quanto a molt* altr* le cose vanno molto peggio e ho avuto un amorevole sostegno da tante belle persone alle quali sono immensamente grato. Da ciò ho tuttavia imparato tanto.

Infine, l’appello dal suo post:

Non vergognatevi di quello che siete. Questo il senso delle sue parole.

Non abbiate paura di parlarne e non vergognatevi mai, nemmeno per un secondo, di essere quello che siete. Non perdete mai la possibilità di rivendicare ogni santissimo giorno in questo mondo il rispetto che meritate in quanto esseri umani, e nel momento in cui qualcuno osa farvi del male denunciatelo, senza pensarci due volte, perché nessuno ha il diritto di torcervi un capello, in nessuna circostanza.

Un impegno contro tutte le forme di discriminazione, denunciando le aggressioni senza paura.

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bacibaci 8.8.19 - 8:50

Le persone sono indifferenti? E cosa vi aspettavate? Non mi stancherò mai di ripeterlo, agli italiani non interessa nulla se un nero annega, ed altri, e sono tanti, sempre di più, sono proprio felici e giulivi se i neri annegano, secondo voi chi sono i prossimi della lista che nell'indifferenza possono subire offese e umiliazioni? Aspettate ancora un pò e vedrete che, come gli italiani si sono convinti di un'emergenza immigrazione che non c'è, egualmente si convinceranno di un'emergenza gay molestatori di bambini che ovviamente non c'è, e dopo che gli italiani avranno subito il secondo lavaggio del cervello, quello gay=pedofili, dopo quello sull'invasione dei migranti, vedrete se avremo solo indifferenza per pugni o sputi o non avremo italiani supercontenti per un gay ammazzato per strada! La storia non è scritta ma la via intrapresa è questa. Chi non vede cosa c'è all'orizzonte è colpevolmente cieco, chi non agisce contro questo possibile futuro è colpevolmente inerte.

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