Una battaglia annunciata e alla fine abbandonata.
Lo scorso anno il parlamento tedesco ha introdotto la legge sul matrimonio egualitario, con 393 favorevoli e 266 contrari. La cancelliera Angela Merkel, a lungo critica nei confronti delle nozze same-sex, aveva dato ‘libertà di coscienza’ alla sua Unione Cristiano-Democratica, portando a casa una legge per anni attesa. Peccato che non tutti festeggiarono. Anzi.
Il governo bavarese, guidato dal partito gemello della CDU della Merkel, aveva infatti annunciato l’intenzione di ricorrere alla Corte affinché abrogasse la legge. Otto mesi dopo quel 30 giugno 2017, l’Unione Cristiano-Sociale ha abbandonato la presa, messo la testa sotto la sabbia e ufficializzato la sconfitta. Impossibile vincere. Il ministro della giustizia bavarese Winfried Bausback ha dichiarato:
“Dopo una valutazione complessiva, le prospettive di una causa dinanzi alla Corte Costituzionale Federale sono da considerare basse“.
Festa grande tra le associazioni LGBT tedesche, mentre l’estrema destra locale ha attaccato i rappresentanti del governo bavarese, da sempre considerati ‘leoni’, parlando ora di ‘gattini‘. In Germania le unioni civili sono arrivate nel 2001, ma solo l’estate scorsa si sono tramutate in matrimonio egualitario, con annesse adozioni. Il codice giuridico tedesco definisce ora il matrimonio come una partnership “per la vita tra persone eterosessuali e omosessuali”. E così rimarrà per sempre.
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