Disprezzato, insultato, spinto al silenzio o alla depressione. Questo è quanto può accadere se sei sieropositivo sulle app di incontri, che si confermano ancora una volta un luogo di discriminazioni, a volte anche violente.
Una campagna australiana lanciata dalla Queensland Positive People mostra in un video come il tema dell’HIV trasformi la tipica conversazione da grindr in battute d’odio: “Dovresti vergognarti, sei una malattia ambulante”, “Vile pezzo di merda”, “Ti blocco. Fottiti, perché tanto nessun altro lo farà”.
Il comportamento rivela ancora una volta lo stigma con cui si cerca di punire colui che ha contratto il virus, in una sorta di allontanamento del rischio contagio da sé. Per Simon Connor, il direttore esecutivo della campagna, “Lo stigma può essere peggiore del virus di per sé, perché non attacca solo chi è sieropositivo e ne è consapevole, ma costituisce anche una barriera psicologica a farsi controllare”.
Il video:
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Purtroppo su queste app ci vorrebbe un indice di sviluppo e utilizzo del cervello quello sì che servirebbe