L’associazione di cristiani gay scrive e Papa Francesco risponde. Uno scambio epistolare che risale allo scorso giugno ma di cui si apprende solo adesso. A riportare la notizia è Repubblica Firenze che riferisce le parole del responsabile del Gruppo Kairos di Firenze autore della lettera, sottoscritta da molte persone, con la quale gli attivisti chiedevano al Pontefice di essere considerati come persone e non come categoria perché ogni chiusura, si legge nella missiva “alimenta l’omofobia”. A quelle parole il Pontefice, che in questi mesi di pontificato ci ha abituati a telefonate a casa delle persone, a imprevisti abbracci tra la folla e ad un linguaggio insolito per il ruolo che ricopre, ha deciso di rispondere, con lo stesso mezzo: una lettera.
Repubblica riferisce che il contenuto di entrembe le missive è privato ma che il responsabile dell’associazione Kairos ha voluto spiegare che Bergoglio ha mandato loro la sua benedizione. “Il Papa ha apprezzato molto quello che gli avevamo scritto – ha spiegato Innocenzo Pontillo -, definendolo un gesto di ‘spontanea confidenza’. Nessuno aveva mai dato neanche un cenno di risposta”. I tentativi di dialogo con la Chies,a infatti, non sono stati certo esempi di successi, per il gruppo Kairos. Lo stesso Pontilo, infatti, ricorda che l’arcivescovo del capoluogo fiorentino Giuseppe Betori, alla richiesta di incontro ha sempre risposto negativamente “sostenendo che altrimenti saremmo stati legittimati in quanto omosessuali”.
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