Sono oltre cento mila gli italiani sieropositivi. Per loro, arriva nel nostro Paese una nuova terapia, approvata dall’Aifa pochi giorni fa. Le 20 pastiglie al giorno di un tempo saranno solo un ricordo, perché la ricerca sull’HIV ha fatto passi da gigante, prima assicurando una vita normale e lunga a chi ha contratto il virus, e negli ultimi anni diminuendo sempre di più i farmaci da assumere. Con questa nuova terapia, basta una sola compressa al giorno. Scarsi gli effetti collaterali, quasi nessuna interazione con cibo o altri farmaci.
E’ soddisfatto Andrea Antinori, il direttore della Uoc Immunodeficienze virali dell’Istituto nazionale per le malattie infettive ‘Spallanzani’ di Roma. E’ proprio lui a spiegare in cosa consiste questa nuova terapia, costituita da una sola pastiglia quotidiana, realizzata dalla Gilead Sciences. Un farmaco a base di bictegravir, emtricitabina, tenofovir alafenamide (Bif, Ftc,Taf).
Questo regime sperimentale a singola compressa, approvato da pochi giorni anche in Italia, riunisce la potenza di un inibitore dell’integrasi (bictegravir) con il consolidato profilo di efficacia e sicurezza del trattamento a base di Taf ed emtricitabina. Mi auguro che ora passi poco tempo per metterlo a disposizione dei pazienti.
Una terapia accessibile a tutti, adatta ad ogni persona che ha contratto il virus. Importante anche il fatto di raggiungere più pazienti possibili: un impegno importante che deve essere portato a termine. Solo in questo modo, con campagne di sensibilizzazione e informazione, sarà possibile debellare il virus quasi del tutto.
Troppe persone che non sanno di aver contratto l’HIV
Nonostante siano passati decenni da quando il virus dell’HIV uccideva senza pietà migliaia di persone omosessuali ogni giorno (divenendo poi AIDS), sono ancora moltissime le persone che hanno rapporti non protetti ma non fanno il test. In Italia sono 16.000, e senza saperlo diffondono il virus rendendo più difficile debellare la malattia. Il dottor Antinori però è fiducioso:
Se noi teoricamente riuscissimo ad azzerare la carica virale a tutti i sieropositivi che oggi vivono in Italia, il virus smetterebbe di circolare. Questo concetto ha anche un valore sociale, il sieropositivo che fino a ieri si è sentito, a torto o a ragione, identificato come fonte di contagio e quindi ha subito uno stigma sociale legato a questa condizione di potenziale trasmettitore (e stiamo parlando del sieropositivo che correttamente assume la terapia e si cura), oggi sa e può dire di non essere più contagioso.
La singola compressa è solo la prima fase
Valentino Confalone, general manager Gilead Sciences Italia, espone il piano della società. Sono stati i primi a sviluppare terapie basate su una sola compressa al giorno, ma con gli stessi effetti delle più vecchie cure presenti. E dopo essere riusciti a ottenere un farmaco efficace, la missione è quella di debellare completamente il virus dall’organismo. Non solo quindi l’azzeramento della carica virale, ma una cura a lungo termine che porti all’eliminazione del virus, come fosse un raffreddore.
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