Non solo associazioni LGBT alla manifestazione a Roma, una mobilitazione laica che alterna momenti di rabbia dovuta alla frustrazione per la ferita della stepchild ad una malcelata soddisfazione per il risultato raggiunto.
La determinazione del palco è sostenuta dagli applausi del pubblico quando inneggia all’uguaglianza , vero obiettivo politico della manifestazione che sembra continuamente dire “non ci basta, non ci accontentiamo”. Commozione per l’intervento della portavoce delle Famiglie Arcobaleno che sale sul palco col proprio figlio. E da lì tante sigle, a partire da Agedo che ricorda l’urgenza di una legge contro l’omofobia che non può passare in secondo piano. Dal palco c’è spazio anche per interventi e videomessaggi di personaggi dello spettacolo, tipo Alessandra Amoroso o Luciana Ocone, che anche sull’onda di #SanremoRainbow senza più timori si schierano sempre più dalla nostra parte.
Gli organizzatori non si sono ancora sbilanciati sui numeri ma, nonostante la giornata di pioggia, sembra chiaro che sono molti più dei 25.000 che Salvini portò in quella stessa piazza esattamente un anno fa. Intanto l’hashtag #dirittiallameta twittato in tutta Italia è secondo nei trend del giorno, anche i trending topic ci raccontano una piazza comunque gioiosa e speranzosa, cosciente che il muro è caduto e che nulla potrà fermare il raggiungimento della piena uguaglianza. Questa piazza non è stracolma ma ha tanto il sapore di grandi preparativi, preparativi per manifestazioni molto più grandi se solo qualcuno vorrà davvero contrapporsi tra noi e i nostri diritti.
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