L’India è stata al centro dei media LGBT a lungo, dopo il si della Corte Suprema alla legalizzazione dell’omosessualità e all’approvazione dei matrimoni tra coppie dello stesso sesso. Ma la situazione della comunità indiana non è proprio rosea come sembra.
Se l’omosessualità non è più vista come un reato, le persone transessuali non godono ancora di molti diritti. E una nuova legge in fase di approvazione potrebbe non tutelarle come dovrebbe essere. Inoltre, le violenze nei confronti delle persone LGBT continua nonostante tutto.
Le legge per le persone trans dell’India
La legge è già stata votata e approvata dalla Camera Bassa del Parlamento indiano, la Lok Sabha. Ed entro la fine di gennaio del prossimo anno, dovrà ricevere l’approvazione anche da parte della Camera Alta, la Rajya Sabha. Il testo intende assegnare un’identità alle persone transessuali, riconoscendole come tali. Ma ci sono ancora molte criticità da risolvere. Ancora una volta, le opposizioni ostacolano i lavori, mettendo a rischio l’intera legge.
Il testo approvato lo scorso 17 dicembre modifica il significato ufficiale del termine transgender. Difatti, inizialmente si definiva transgender un individuo né interamente femminile né interamente maschile, ma una combinazione dei due sessi. Il testo approvato invece specifica che la definizione è “una persona il cui genere non corrisponde a quella assegnato alla nascita e include tanto l’uomo trans quanto la donna trans, intersessuali, gender-queer e le persone con identità socio-culturali come kinnar, hijra, aravani, jogta“.
Trans in piazza contro il testo
Se questa legge prevede il riconoscimento delle persone transessuali in India, non è invece sicura la forma di tutela delle stesse. Difatti, il problema sta proprio nel fatto che il testo non ha pensato alle forme di sostentamento, non contando che le persone trans vengono discriminate sul posto del lavoro, riducendosi a fare l’elemosina per sopravvivere. Come capita anche in altri Paesi più civilizzati, la comunità trans è una tra le più discriminate quando è alla ricerca di un alloggio o di un lavoro.
Ma non è finita qui: per confermare che un individuo sia transgender, non basta un’autocertificazione. Sarà un medico che accerterà lo status, dopo un esame. Questi problemi hanno spinto la comunità a protestare, prima che la legge venga approvata. Ma se qualche mese fa era scesa in piazza per festeggiare, stavolta andrà piena di rabbia, con la decisione di essere riconosciuta e tutelata.
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