Il ministro della Giustizia britannico ha annunciato che ulteriori provvedimenti per affrontare l’incitamento all’odio per ragioni di orientamento sessuale saranno introdotti nel ‘Criminal Justice and Immigration Bill’. Straw ha aggiunto che prenderà in considerazione lo stesso tipo di difesa per i trans e per le persone disabili. La Camera dei Comuni si è riunita oggi per la prima volta da luglio scorso per ascoltare una dichiarazione del primo ministro iracheno e per dare una seconda lettura al provvedimento. “E’ la misura di quanto siamo rimasti indietro, come società, negli ultimi dieci anni, al punto che ora dobbiamo esprimerci rispetto ai crimini di odio perpetrati contro le persone in base al loro orientamento sessuale – ha dichiarato Straw –. E’ ora che la legge lo riconosca”.
I gruppi religiosi fondamentalisti denunciano che i loro membri, secondo la nuova legge proposta, potrebbero dover affrontare sette anni di prigione per avere espresso il loro punto di vista sull’omosessualità.
Il presidente esecutivo di Stonewall, Ben Summerskill, ha dichiarato: “Ne siamo felici. Abbiamo lavorato senza soste negli ultimi sei mesi cercando di convincere i ministri a equiparare l’attuale legislazione contro i crimini razziali ai reati commessi contro le persone per il loro orientamento sessuale. Un nuovo reato servirà da deterrente per quegli estremisti che commettono atti dettati dall’odio contro i gay e le lesbiche. Questi provvedimenti non mirano a impedire alla gente di esprimere il loro punto di vista religioso in modo moderato. Tuttavia ci rifiutiamo di accettare ancora che non ci siano connessioni tra alcuni testi estremisti di canzoni rap che istigano all’attacco nei confronti di persone gay o le dichiarazioni fondamentaliste secondo le quali tutti i gay sarebbero pedofili e l’epidemia di violenza omofobica che sta dilagando per le strade britanniche. I nostri tradizionali oppositori stanno già diffondendo mistificazioni riguardo a quello che potrebbe comportare l’attuazione della nuova legge. Vi anticipiamo, come sempre, una dura battaglia alla Camera dei Lord, ma restiamo determinati nel volere assicurare l’equità totale rispetto alle leggi criminali”.
Il Christian Institute dichiara che questa legge limita il diritto alla libertà di parola che colpirebbe i cristiani e soffocherebbe il dibattito sull’omosessualità. All’inizio di quest’anno l’Istituto ha fallito nel tentativo di fermare l’introduzione delle Sexual Orientation Regulations che protegge le persone LGBT dalle discriminazioni nella fruizione di servizi e benefici.
Obietta sull’estensione della legge ai reati commessi contro le persone per il loro orientamento sessuale perché “l’omosessualità è una scelta di uno stile di vita. Molti ‘attivisti per i diritti dei gay’ direbbero che il loro orientamento sessuale è una scelta e non una caratteristica genetica”.
I cristiani sono già tutelati dalla legge rispetto alle discriminazioni religiosi.
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