Alla Denair Middle School in California c’è un insegnante non binario, il cui nome non è stato reso pubblico. Non riconoscendosi come uomo o donna, ha chiesto ai suoi studenti di essere definito come Mx, anziché i più comuni Mister o Miss che gli studenti americani devono utilizzare quando si rivolgono a un loro professore. Mx, traducendolo in italiano, si potrebbe definire con il termine Misto.
L’insegnante di scienze, però, dovendo insegnare a studenti di 13 e 14 anni, ha pensato bene di concentrarsi anche sull’identità di genere, in modo da istruire i suoi alunni sul fatto che non tutte le persone che incontreranno nel corso degli anni saranno o maschi o femmine. E per farlo, ha pensato a un grafico in cui è spiegato molto semplicemente questa differenza. A fianco di un simpatico unicorno, ci sono 5 punti importanti. E per ogni punto ci sono 3 opzioni possibili che si possono utilizzare.
L’idea dell’insegnante non binario per spiegare l’identità di genere
I 5 punti elencati nel grafico indicano: identità di genere, il sesso assegnato alla nascita, il modo di presentarsi o di rivolgersi a una persona, l’attrazione sessuale e l’attrazione sentimentale. Per ogni punto, partono poi 3 frecce: maschile, femminile o Other (altro). Questo grafico, in realtà, non lo ha creato l’insegnante, bensì è presente nel sito web Trans Student Educational Resources.
Quello che doveva essere una semplice lezione, si è trasformato in una caso, da parte dei genitori che non avevano compreso l’idea del professore. Infatti, alcuni genitori dei 50 studenti che hanno ricevuto il grafico pensavano fosse un compito che dovevano completare. In realtà, non era altro che uno schema. Ma non è finita qui. Alcuni pensavano che gli studenti dovessero compilarlo per esprimere il loro genere e le loro attrazioni sessuali, mentre altri non volevano assolutamente che si parlasse di un terzo genere.
A questi, però, si sono contrapposti molti genitori, che invece hanno sostenuta la decisione dell’insegnante non binario.
I bambini sono più sofisticati al giorno d’oggi grazie a questa era di informazioni. Non vedo alcun danno nell’educarli sulla diversità se li aiuta a essere più aperti e comprensivi quando incontrano altri che sembrano diversi da loro.
ha spiegato ad esempio un genitore, rispondendo a chi criticava il grafico.
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