Il 13 gennaio 2020, per l’Irlanda del Nord, sarà una data storica. Da oggi, infatti, le coppie LGBT potranno celebrare il loro matrimonio. Fino a ieri, erano legali solamente le unioni civili, le quali ora sono aperte anche alle coppie eterosessuali. Secondo quanto stabilito dal Parlamento, le coppie che avevano celebrato un matrimonio egualitario all’estero si vedranno automaticamente riconosciuto lo status di coniugi anche nel territorio nazionale. Più complicato invece la conversione per le coppie gay unite civilmente: per queste dovrà intervenire la politica, realizzando un emendamento ad hoc.
L’emendamento sul matrimonio egualitario era stato votato e approvato a luglio grazie ai deputati di Westminster, ma solo oggi è entrato effettivamente in vigore. Una votazione che non sarebbe mai passata se a Belfast ci fosse stato un governo. Difatti, è dal 2017 che l’Irlanda del Nord non ha un esecutivo locale. Quest’ultimo è tornato a riunirsi dopo 3 anni solamente sabato scorso, grazie a un accordo che ha coinvolto (e convinto) tutti i partiti: Democratic Unionist Party (Dup), Sinn Féin, Ulster Unionists, Sdlp e Alliance Party.
La guida del governo al DUP, contrario al matrimonio egualitario
Il ruolo di premier sarà affidato a Arlene Foster, leader del Dup, che è il partito protestante e filo-britannico più votato dagli irlandesi. E contrario al matrimonio egualitario. Solo con l’accordo di tutti e cinque i partiti presenti nel parlamento di Belfast, l’Irlanda del Nord avrà la possibilità di contare su un governo attivo.
Ma è stato proprio grazie a questo blocco istituzionale se l’emendamento delle nozze gay è passato senza problemi. Difatti, non essendoci un esecutivo, non c’erano nemmeno opposizioni pronte a battersi contro questo diritto civile, e l’emendamento ha potuto procedere indisturbato fino al 13 gennaio, data in cui sarebbe divenuto legale, anche senza l’intervento del governo.
Northern Irland Act 2019: questo l’emendamento proposto dal deputato laburista Conor McGinn e approvato da Westminster. Secondo quando indicato dal testo, la legge sul matrimonio egualitario sarebbe dovuto essere discusso entro il 21 ottobre dello scorso anno. Senza un governo riunito, l’emendamento ha superato la data indicata, diventando di fatto legale. Trascorsi i tempi previsti dalla legge, è ora entrato in vigore. E già da febbraio si attendono decine di celebrazioni.
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