Si chiamava Lyra McKee, aveva solo 29 anni. Secondo quanto si apprende, sarebbe stata raggiunta da alcuni proiettili sparati dai terroristi della sedicente New Ira, che l’hanno colpita gravemente. Non ha fatto in tempo ad arrivare all’ospedale di Derry, teatro dello scontro (oggi come allora) il suo cuore ha smesso di battere durante il trasporto. Erano decenni che non c’erano attentati in Irlanda del Nord. Questa notte la paura è tornata, con autobombe, cariche della Polizia e spari.
Lyyra McKee era una reporter dislocata a Belfast per seguire la situazione in occasione della Brexit. Accorsa sul posto per raccogliere informazioni, si è trovata nel cuore dell’attentato. La Polizia ha già avviato ulteriori indagini per scoprire chi è l’assassino. Nel frattempo, le pagine social dei maggiori giornali hanno rivolto un pensiero a McKee, piangendo per la sua tragica morte. Gli inquirenti hanno già fatto sapere che si tratta di un atto di terrorismo, quindi sarà trattato come un caso di omicidio, e non come un incidente.
Lyra McKee: giornalista lesbica impegnata per la comunità LGBT
Nel 2017, è intervenuta al Ted Talk per parlare della correlazione tra omosessualità e religione. Ha raccontato che nel corso di un suo viaggio in Florida ha visitato una moschea, e ha spiegato la sua vita prima di fare coming out, e le difficoltà interiori che ha dovuto sopportare proprio per la sua religione:
Ho odiato me stessa per buona parte della mia vita. Mi sono odiata perché la religione mi ha insegnato questo. E quando ho smesso di odiare me stessa, ho iniziato ad odiare la religione. Eppure ero affascinata da questa moschea che si trovava proprio a Orlando.
Era rimasta scioccata dal fatto che la Moschea di Orlando aveva condannato subito l’attentato al club LGBT Pulse in cui persero la vita 49 persone, mentre molte altre chiese cristiane non avevano nemmeno citato quanto avvenuto, poiché si trattava di persone omosessuali.
Aveva poi ricordato un ragazzo musulmano, suicidato perché gay:
Non possiamo scappare dalla religione perché la religione spiega al mondo come persone Lgbt devono essere trattate. E spiega come noi persone Lgbt dobbiamo sentirci. La prima lezione che ho imparato da persona lesbica è che ero il male e che sarei finita all’inferno.
Sempre nel 2017, in un’intervista a The Irish Time, parlando della sua omosessualità aveva affermato:
Pensavo che a 14 anni non si poteva essere dichiarati e orgogliosi; che era un segreto che doveva essere mantenuto a tutti i costi. Credevo fosse meglio essere morti che gay. Ci credevo a causa di tutte le Letture (bibliche). Di solito sedevo a casa mia di notte e pregavo Dio per non mandarmi all’inferno. Non penso che nessun bambino dovrebbe doverlo affrontare.
Nel corso dell’intervista aveva ricordato anche la sua famiglia, la quale l’ha sostenuta dopo il coming out, a 21 anni.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.