Giustizia non pervenuta: il ragazzo che ha picchiato il bullo omofobo è stato sospeso

Gli insulti durati anni, il punto di rottura, l'aggressione. E ora la sospensione.

bullo omofobo
2 min. di lettura

Si chiama Jordan Steffy ed era diventato popolare per un video che lo vede protagonista, mentre sferra violenti pugni a un coetaneo. Quest’ultimo è un bullo omofobo, che insieme ad altri lo prendevano in giro per la sua omosessualità. Jordan, a un certo punto, non ce l’ha fatta più, e ha deciso di rispondere a tono agli insulti. Ma oltre al danno, la beffa: Jordan è stato sospeso dalla scuola.

Jordan ha effettivamente colpito più volte il bullo, gliene ha date di santa ragione. Il video dello scontro tra i due è diventato virale, fino a fare il giro del mondo. Il ragazzo si è dichiarato omosessuale in seconda media e da quel momento è diventato il bersaglio preferito dei bulli, sempre pronti a perseguitare “il diverso“.

La sospensione di Jordan dopo l’aggressione al bullo omofobo

Jordan ha raccontato che poco prima di aggredire il ragazzo, aveva letto un suo post su Snapchat, dove era presenta una foto di Jordan e un insulto. Questo il motivo che lo ha portato a scontrarsi a viso aperto con il bullo, ma questo gesto gli è costata una sospensione.

Una sospensione che forse segnerà anche l’addio di Jordan dalla LaPorte High School di Indiana, dato che la madre ha deciso di istruirlo a casa, visto come veniva trattato da anni.

Il racconto del ragazzo

Jordan è stato ospite alla trasmissione di Tamron Hall, una giornalista e presentatrice Tv, per raccontare quanto successo. Ammette di aver agito d’impulso, di aver letto il post e di essere andato direttamente dall’autore. Perché tutto questo? E lo stesso Jordan a spiegarlo a chi non l’ha ancora capito: non ce la faceva più. Era arrivato a un punto insostenibile. Era arrivato al momento in cui non poteva più restare zitto e subire. E ha agito.

Durante la trasmissione, ha confermato di dover lasciare la scuola, ma ha anche detto di non voler denunciare il bullismo subito, perché la scuola, conscia di quanto gli accadeva, non ha mai fatto nulla. 

Mi sembrava di avere più problemi a denunciare il bullismo di quanto non ne abbia se non dicessi nulla. Mi stava facendo più male di quanto non fosse buono.

Secondo un sondaggio GLSEN del 2018 ha evidenziato che il 20% degli studenti LGBT hanno dovuto cambiare istituto per sfuggire ai bulli omofobi. Uno studente su tre ha fatto almeno un giorno di assenza al mese, sempre a causa del bullismo. Intanto, i loro aguzzini possono continuare la loro vita, forse ignorando che hanno contribuito a distruggere la vita di un loro coetaneo.

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