Sei mesi sono passati dalla prima clamorosa denuncia di molestie sessuali ai danni di Kevin Spacey.
All’epoca il divo di House of Cards, vincitore di due premi Oscar, un Golden Globe e tre Screen Actors Guild Awards, venne accusato da Anthony Rapp, volto del nuovo Star Trek tv, di essere stato molestato quando era poco più che un 14enne. Un’accusa che portò l’attore a fare un criticatissimo coming out, per poi crollare sotto i colpi delle denunce. A decine, hanno puntato il dito contro Spacey, da allora silente, licenziato da Netflix ed esiliato da quella Mecca del Cinema che a lungo l’aveva idolatrato.
Ma i problemi non sono finiti, per Spacey. Il Dipartimento dell’Ufficio dello sceriffo della Contea di Los Angeles ha infatti aperto un’inchiesta ai suoi danni, per un’aggressione sessuale che sarebbe avvenuta nel lontano 1992. Vittima un maschio adulto, con una task force specializzata in crimini sessuali nell’industria dello spettacolo al momento al lavoro. Altri dettagli, per ora, non si conoscono, con il divo sempre più messo alle strette.
Kevin è infatti sotto indagine anche nel Regno Unito, con 20 uomini che l’hanno accusato di comportamenti inappropriati nel corso dei tanti anni in cui l’attore ha indossato i panni del direttore artistico dell’Old Vic Theatre di Londra. Cancellato a montaggio concluso da Tutti i soldi del Mondo di Ridley Scott, Spacey non vedrà la sala neanche con Gore, titolo girato ma cestinato da Netflix una volta esploso lo scandalo.
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