Alessandro Zan, primo firmatario e relatore della proposta di legge contro l’omotransfobia, ha ieri sera annunciato che lunedì 30 marzo (e non il 31, come dal deputato Pd erroneamente detto) inizierà alla Camera dei Deputati la discussione della legge.
La conferenza dei gruppi parlamentari di Montecitorio ha stabilito che il prossimo 30 marzo il ddl contro l’omotransfobia, di cui sono relatore, arriverà in Aula per la discussione generale. Come maggioranza, anche con il contributo di alcuni parlamentari d’opposizione, da ottobre in commissione giustizia stiamo facendo un ottimo lavoro per arrivare a un testo base, che presenteremo a breve, efficace ed equilibrato, che tiene in considerazione tutte le proposte di legge depositate nel merito. La calendarizzazione in Aula è un’ottima notizia, perché significa che il Parlamento ha recepito l’urgenza che arriva dal Paese di approvare una norma di contrasto all’odio, che negli ultimi tempi ha registrato una vera e propria escalation di violenza. Ci aspetta nel prossimo mese un lavoro serrato in commissione, per approvare il testo entro il 30 marzo e poter far approdare il ddl in Aula.
Una notizia che ha immediatamente scatenato gli ultra-cattolici d’Italia come Jacopo Coghe, vice presidente del XIII Congresso Mondiale delle Famiglie, fondatore a attualmente vicepresidente di Pro Vita & Famiglia, organizzazione che promuove la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Padre di 4 figli, Coghe ha tuonato sui social: “Omotransfobia, calendarizzato al 30 marzo l’esame della proposta di legge Zan alla Camera dei Deputati. È in gioco la libertà di ognuno di noi!!“.
Per ‘libertà’, incredibile ma vero, costoro intendono la ‘libertà’ di insultare, diffamare, istigare all’odio e indirettamente alla violenza contro le persone LGBT. Questa sarà la leva che tutti gli omofobi d’Italia, soprattutto quelli istituzionali, adopereranno per infangare il DDL Zan, trincerandosi dietro l’ipotesi di chissà quale ‘bavaglio’, che noi persone LGBT vorremmo metter loro.
Peccato che l’articolo 21 della Costituzione, che garantisce la libertà di espressione, si fermi laddove questa libertà di espressione produca un elemento di pericolo nei confronti della dignità e dell’incolumità delle persone. Quando questa espressione travalica la libertà e l’incolumità e la dignità di una persona, si chiama istigazione all’odio, e non più libertà di espressione. Un punto che costoro, evidentemente, fingono di non conoscere. Starà a tutti noi, con pacatezza, ricordarglielo. Perché l’unica libertà a rischio, quando si parla di legge contro l’omotransfobia, è la nostra. La libertà di essere chi siamo, senza che nessun ci insulti, minacci, discrimini, diffami e prenda a botte.
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cosa toccherebbe la loro libertà?
@Luigi19 ma stiamo scherzando.. credo sia ora di smetterla con questa IPOCRISIA all'italiana: l'ordinamento italianao prevede casi in cui si va in galera semplicemente per dissentire alla religione o agli ecclesiastici (reato di vilipendio alla religione o ai minsitri di culto) e poi non si può andare in galera per istigare odio contro i gay ?? Umberto la Morgia è il classico ebreo con la tessera del partito nazista. Chissà quanto l'avrà pagato la lega per dire tutte quelle stronzate, mi auguro per lui che lo abbiano pagato, altrimenti è un povero malato di mente, al pari di quelle donne leghiste che sono contro i diritti delle donne. Resta il fatto che se lui è sadomaso e si vuole far sottomettere dai fascisti andando contro i suoi stessi diritti è libero di farlo, ma questo non vuol dire IMPORRE a tutti gli altri gay di adottare il suo stile di vita. Se lui ritiene ingiusta questa legge quando i suoi amici leghsiti lo insulteranno e umilieranno non nè farà utilizzo. (nessuno lo obbliga) ma lui non puà OBBLIGARE (ostacolando l'approvazione della legge) tutti gli altri omosessuali a sottomettersi come fà lui. Siamo nel 2020, il mondo lgbt ha sopportato per secoli le sevizie e le discriminazioni dei suoi amici fascisti.
Per luigi19 , è esattamente quello che ci si aspetta : le critiche "... al modello di vita omosessuale " ( qual'è ? ed a quale " modello di vita eterosessuale " va confrontato?) questi esseri se le devono mettere dove preferiscono. A chi conviene non accettarla questa legge? Devi dispiacerti per quelli che , come qui nella Confederazione Svizzera osano anche fare una battuta di spirito si prendono 4 anni di carcere fermo. Chiediamo rispetto e chi non si adegua , deve pagare e caro.
Questi credono ancora di potere distribuire premi o punizioni. Si sono resi conto che sono una sparuta minoranza ed abbaiano sempre come i cani piccoli , per paura. Non conosco il testo di legge : mi auguro che le sanzioni siano rilevanti.