“Complimenti per tuo figlio Francesco, è davvero un gran bel ragazzo, il più bel frocio di Perugia”: queste le parole contenute nella lettera anonima indirizzata al padre di un ragazzo gay di Perugia, che ha immediatamente denunciato l’accaduto all’associazione Omphalos Arcigay. L’intento della lettera era chiaramente quello di provocare una reazione negativa del ragazzo in modo da poter utilizzare il suo orientamento sessuale come pretesto per colpirlo direttamente. Ma Francesco, 27 anni, da tempo dichiarato in famiglia, replica in questo modo, su Facebook, al mittente anonimo: “Io, al contrario tuo, non ho paura di essere quello che sono, sono fiero di me stesso e cammino a testa alta. Ho una famiglia che mi appoggia, mi vuole bene e mi rispetta; un pagliaccio da due lire, che agisce nell’anonimato, non mi spaventa anzi, mi fa solo ridere.”
«Di lettere anonime e minacce simili ne abbiamo viste tante in questi vent’anni di attività – ha commentato Patrizia Stefani, co-presidente di Omphalos – possiamo dire che gli omofobi si dividono in due brutte categorie, gli ipocriti e i vigliacchi che cercano di creare difficoltà alle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, scrivendo alle famiglie o ai datori di lavoro. Non tutti sono pronti a rendersi visibili, soprattutto in una società che ancora discrimina e crea disparità. L’outing, cioè la pratica di rivelare l’orientamento sessuale di un’altra persona, rappresenta un atto di omofobia che può essere molto pericoloso e causare sofferenza e dolore, specialmente in un paese dove l’omosessualità può essere ancora percepita come un elemento disonorante.»
Al volgere al termine di un’estate caratterizzata da numerosi episodi di matrice omofoba, Arcigay sottolinea la necessità di uno strumento di monitoraggio governativo ufficiale del fenomeno, ricordando come, al momento, l’unico strumento disponibile sia il report annuale sugli episodi di omo-transfobia redatto dall’associazione stessa. «Le istituzioni non possono rimanere in silenzio di fronte a questa piaga sociale – conclude Emidio Albertini, co-presidente di Omphalos – hanno il dovere di elaborare risposte concrete e aiutarci nel lavoro culturale che la nostra associazione porta avanti da oltre vent’anni. Con la legge regionale contro l’omofobia, in discussione in queste settimane in Consiglio Regionale, l’Umbria ha un’ottima occasione per mettere in campo azioni di prevenzione e informazione importantissime per creare un ambiente più sereno, di accettazione e rispetto per tutte e tutti.»
Fonte: omphalospg.it
di Davide Bertolino
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.