“Mamma e papà non servono più?”. Un titolo che lo stesso Bruno Vespa ha eufemisticamente definito “un po’ provocatorio”, quello della puntata di Porta a Porta andata in onda ieri sera. Ospiti in studio la ministra della Salute Beatrice Lorenzin (NCD), il senatore Carlo Giovanardi, il presidente della regione toscana Enrico Rossi, quello della regione veneta, Luca Zaia, Francesca Vecchioni, Paola Concia e la consigliera milanese del Pd, Rosaria Iardino e il presidente del Forum delle famiglie, Francesco Belletti. E sebbene gi un titolo del genere non lasciasse presupporre niente di buono (inutile riportare le già note posizioni di Giovanardi sul tema, ad esempio), è la ministra Lorenzin a dimostrare di avere una scarsa conoscenza dell’argomento. Partendo dalla questione dell’eterologa, la responsabile del dicastero della Salute spiega: “Sono contraria all’eterologa per le coppie gay, perché non mi si convince che nel progetto della genitorialità si debba rinunciare a prescindere a una delle due figure di riferimento”.
Ma va oltre e afferma: “Tutta la letteratura psichiatrica da Freud in poi riconosce l’importanza per il bambino di avere una figura paterna e una materna per la formazione della propria personalità”.
A risponderle ci pensa Francesca Vecchioni: “Lei non è a conoscenza della ricerca fatta sull’omogenitorialità negli ultimi trent’anni che ha stabilito che la genitorialità prescinde dal sesso delle persone”.
Poco prima la Ministra aveva, di fatto sconfessato Renzi. Quando Vespa le ha chiesto, infatti, se il governo intende in qualche modo intervenire sulla questione delle adozioni gay (prendendo spunto dalla sentenza di Roma che però, va ricordato, riconosce solo la stepchild adoption da parte della madre non biologica, e non le adozioni gay), Lorenzin ha risposto che il governo ha stabilito che sui temi etici sarà il parlamento ad esprimersi e non il governo. Renzi, però, ha più volte ribadito che sulle unioni civili arriverà (entro mille giorni, stando al discorso di ieri alle camere) una proposta del governo. Proposta che, sempre secondo quanto detto dallo stesso Renzi, partirà dal DDL Cirinnà attualmente in discussione alla commissione Giustizia del Senato e che, per inciso, prevede anche le stepchild adoption.
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