“Non lo vogliamo, ci crea problemi, a scuola non lo accettano” e per di più, c’è il serio “rischio” che sia gay.
Così Luca, un ragazzino di 14 anni il cui nome vero non è stato reso noto per ovvie ragioni di privacy, si è visto riportare indietro alla casa famiglia da quelli che dovevano essere i suoi genitori affidatari, quelli, cioè, che avrebbero dovuto dargli quel calore che i suoi genitori biologici non avevano saputo o potuto dare e ai quali era stato sottratto.
Abbandonato due volte, dunque, la seconda delle quali perché a scuola era vittima di bullismo a quanto pare per il suo presunto orientamento sessuale.
A raccontare la storia di Luca è Marida Lombardo Pijola sul suo blog ospitato dal sito del Messaggero.
Non si conoscono molti altri dettagli della storia di Luca, perché diffonderli avrebbe significato rendere lui e i suoi, ormai ex, genitori affidatari riconoscibili. Non sappiamo neanche in quale città italiana si sia consumata questa tristissima vicenda, se non che si tratta di una “grande metropoli”. Quello che si sa è che Luca ha dovuto rinunciare alla sua famiglia d’origine e, dopo essersi ritrovato insieme ad altro bambini soli, in una casa famiglia aveva sperato di poter ricominciare una nuova vita con una coppia ritenuta idonea a prendersi cura di lui. Certo, qualche problema ci sarà stato, com’è naturale che sia per un adolescente cresciuto in questo modo, però ritrovarsi vittima di omofobia e bullismo non solo a scuola (come purtroppo succede a tanti ragazzi), ma anche a casa certo non doveva averlo messo in conto. Ora Luca è tornato nella sua casa famiglia, dove dovrà fare i conti con il doppio abbandono e il rifiuto subiti, senza una vera famiglia a supportarlo.
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