«Faccio appello alle trans che parteciperanno alla manifestazione di sabato di venire coloratissime, bellissime, allegre come sempre, ma non in topless, perché questo è un pride molto importante”.
Sono parole della deputata trans di Rifondazione Comunista Vladimir Luxuria che però si rivolge anche ai media chiedendo loro di “concentrarsi sulle trans che verranno a richiedere di migliorare la propria vita, e di non focalizzarsi su singole persone un po’ esibizioniste».
La discussione continua, insomma. Per questa ragione, qualche giorno fa Gay.it ha lanciato un sondaggio tra i suoi lettori. Al momento in cui scriviamo, l’81% di voi pensa che sabato a Roma bisognerà essere “sobri, discreti, ma convincenti”, mentre il 19%
ritiene che la cosa migliore sia un corteo “colorato, vivace ed esagerato”.
Ovviamente il dibattito è accesissimo anche sul forum, ma a leggere i messaggi degli utenti viene fuori un risultato quasi opposto a quello del sondaggio. La discussione è cominciata quasi un mese fa, per la precisione, quando Gay.it ha cominciato a parlare del Pride, e lo spunto sono state le immagini scelte per quell’articolo ed è continuata quasi ininterrottamente per tutto il mese.
Libertà di essere se stessi o inutile provocazione?Il timore principale di chi ritiene che sia meglio essere meno appariscenti è che un clima troppo carnascialesco lasci fuori dall’evento anche i gay e che «porsi così..ancora con le provocazioni, sia anche inutile… il nostro orgoglio deve essere la sobrietà, la normalità, e con quella combattere da cittadini come gli altri».
Dall’altra parte c’è chi invece vuole un corteo colorato, o quanto meno, la libertà di scegliere come parteciparvi perché il Pride è «in genere, una manifestazione LGBTQ… una manifestazione di amore e emancipazione di tutte le differenze sessuali. Non è solo gay, ma anche bisex, trans. Chi ha scatenato la rivolta dello Stonewall, che il
Pride celebra, è stata una trans. Non un gay. Ricordo, inoltre, che il 90 % di chi va ai Pride italiani ogni anno è in pantaloncini e maglietta. E anche andassimo tutti in giacca e cravatta i media tirerebbero fuori filmati d’archivio pur di creare servizi che colpiscano».
Insomma, la questione non è risolta. Il dibattito continua e, in attesa di vedere la diretta su Gay.it, continuate a farci sapere come la pensate.
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