Mohd Izwan Md Yusof, funzionario del dipartimento di sviluppo islamico del governo malese, ha affermato che 1.450 persone sarebbero state “curate” dall’omosessualità nell’ambito di un programma di riabilitazione governativa.
Secondo il Malay Mail, il funzionario ha annunciato contanta follia nel corso di un discorso sui diritti LGBT a George Town, nel mezzo di una più ampia repressione governativa sulla comunità gay del Paese.
“Nell’Islam non supportiamo lo stile di vita LGBT, ma dobbiamo adottare un approccio diverso per consigliarli, invece che odiarli”. “Abbiamo aiutato 1.450 persone a guarire, alcuni si sono sposati, altri hanno cambiato il loro abbigliamento e altri ancora sono tornati ad un normale stile di vita”.
Mohd Izwan Md Yusof ha poi rivelato che il suo dipartimento avrebbe un budget governativo di 200 milioni di dollari, con un programma ad hoc per far tornare le persone LGBT sulla retta via. Yusof ha affermato che la popolazione LGBT+ della Malesia sarebbe passata dalle 173.000 unità del 2013 alle 310.000 del 2018, accusando “Internet, social media e app mobili” per il presunto e sensibile aumento. Non contento, ha poi attaccato i college maschili, perché a suo dire “gli studenti” trascorrerebbero “molto tempo con ragazzi dello stesso sesso e potrebbero non essere consapevoli delle influenze inappropriate a cui sono esposti, soprattutto in giovane età”. “I genitori dovrebbero essere più consapevoli delle attività dei loro figli perché le tendenze gay possono essere sviluppate in giovane età a causa delle influenze LGBT”, ha concluso il funzionario.
Come in molti paesi del Commonwealth, il sesso gay è ancora oggi vietato in Malesia, avendo mantenuto inalterato il codice penale dell’epoca coloniale britannica. In parte del Paese, seguendo la Sharia, è illegale anche l’omosessualità.
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Che bravi! Adesso dovrebbero "curare" anche i componenti dell'Isis...