Mario Adinolfi senza vergogna: “L’Omofobia è inventata, spacciano numeri, casi e fatti che non esistono”

Secondo Mario Adinolfi l'omofobia sarebbe un'invenzione della lobby LGBT per giustificare i soldi pubblici dati al Gay Help Line.

mario adinolfi popolo della famiglia
2 min. di lettura

Mentre il Governo si indigna a scoppio ritardato dinanzi ad un 2019 che è stato un’esplosione di autentica omofobia, con denunce a ritmo quasi quotidiano da noi qui documentate, Mario Adinolfi, ovvero mr. 0,6% con il suo Popolo della Famiglia, ha passato le ultime 24 ore a vomitare bile nei nostri confronti. Nulla di nuovo sotto il sole, perché politicamente parlando il signor Adinolfi vive di fatto grazie a quest’odio gratuito, spesso delirante e insensato, ma con i suoi due ultimi post FB ha superato quel labile confine tra diritto di critica, espressione del proprio pensiero, e pura e semplice diffamazione, istigazione alla discriminazione dura e pura.

Nella giornata di ieri Adinolfi ha criticato Fabrizio Marrazzo di Gay Help Line, etichettato come solito esponente della lobby lgbt“, che a suo dire avrebbe dichiarato che oltre 50 persone al giorno in Italia sono aggredite perché LGBT per “giustificare la montagna di soldi pubblici assegnati” proprio al servizio Gay Help Line. “In sostanza, sfidando il ridicolo, secondo costui nel 2019 in Italia oltre 18mila persone son state aggredite perché gay”, continua Adinolfi. “In nome di questa colossale bugia non solo la lobby pretende i soldi pubblici per la Gay Help Line, ma vuole pure la “legge contro l’omofobia”. Spacciando numeri inventati, casi inventati, fatti che non esistono. Il PdF ogni volta li smaschera. Capiamo il fastidio”.

La violenza omofoba che ogni giorno colpisce decine di persone LGBT da nord a sud, sarebbe quindi pura ‘fantasia’. Come se non bastassero le denunce pubbliche, i reperti medici, le immagini video e fotografiche, le interviste, gli interventi della polizia. Non contento, Adinolfi ha puntato il dito persino contro il pestaggio avvenuto a Milano, nel weekend, che ha coinvolto un ragazzo gay, circondato, insultato e aggredito da 10 persone.

Il Corriere della Sera dedica una pagina intera della sua edizione nazionale al caso di una fantomatica “aggressione omofoba” in centro a Milano“, scrive Adinolfi. “La vittima camminava sabato notte in coppia con il suo compagno, poi il branco “omofobo” composto da una decina di extracomunitari l’ha attorniato e ferito nell’unico caso di aggressione omofoba selettiva della storia: al compagno, gay come lui, neanche un graffio. Poi vai sulle pagine di cronaca milanese dello stesso Corriere della Sera e scopri la denuncia di un’aggressione, sempre in centro a Milano la stessa notte, di una decina di extracomunitari al designer Massimo Nocerino per rapinarlo del cellulare. Nocerino è etero e non merita il paginone nazionale. Ecco come funziona la lobby“. “I casi sono identici. Sono due rapine, fatte la stessa notte, con la stessa tecnica. L’omofobia è inventata dal Gay Center che ha trasmesso la notizia ai giornali. Che gestisce la Gay Help Line, che senza casi di omofobia come fa a giustificare i fiumi di denaro che drena di fondi pubblici?”.

Ecco come funziona la macchina dell’odio, aggiungiamo noi, che alimenta disprezzo nei nostri confronti, divulgando fantasie prive di qualsivoglia verità effettiva. Ecco perché personaggi come Adinolfi temono una legge contro l’omotransfobia, a tal punto da attaccarla a giorni alterni. Perché questa totale libertà di insulto cesserebbe di esistere. Ma la pacchia, se l’attuale Governo Conte II manterrà le promesse fatte, è quasi finita.

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afenicepgyahooit 1.1.20 - 21:21

nulla di nuovo sotto il sole. i negazionisti son sempre esistiti, e l’unico modo di eliminarli, visto che fisicamente non si può, è combatterli con le loro stesse armi. sputtanarli ferocemente, basta e avanza

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Renzo Loi 31.12.19 - 12:28

concoredo pienamente con adinolfi. infatti i fatti non vengono mai descritti pienamente x dimostrare che si tratta realmente di omofobia.ho chiesto io personalmente ad un tizio che asseriva la violenza xchè gay e si è rifiutato di descrivere i fatti.pur essendomi dichiarato gay.

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Daniela Zeffiro 30.12.19 - 13:51

Datelo a me sto deficiente, gli faccio fare ungiro a New York al Greenwich Village o allo Stonewall Inn e poi se da ancora fiato al suo cervello bacato ci penseranno le leggi di New York a rinchiuderlo da qualche parte. Ma ancora parla? Ancora lo lasciano parlare? Ma basta, ma come si fa a dire certe castronerie? magari esistessero le lobby LGBT in Italia, almno saremo al sicuro da questi qui...che chiamarli testi di c......è un complimento per loro...

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