A tre anni dalla sua morte e a pochi giorni dalla "convention" di Futuro e Libertà a Perugia il Secolo d’Italia ricorda la figura di Massimo Consoli "intellettuale e attivista libertario" autore negli anni Settanta della "rivoluzione dei diritti civili". E’ suo il "più grande archivio mondiale di storia del movimento per i diritti dei gay, riconosciuto e acquisito, nel 2001, dallo Stato italiano come un bene di grande prestigio". "Un’opera che non ha mai perso la sua rilevanza anche politica per cui, Consoli per primo, era uso metterla a disposizione di tutti", scrive Daniele Priori sul quotidiano vicino al presidente della Camera Fini.
Proprio la fondazione Massimo Consoli, che oltre a curare il ricordo del leader gay si occupa del gigantesco archivio storico, ha chiesto all’assessore alle Politiche Culturali di Roma Capitale di collocare una targa commemorativa sulla facciata del palazzo in via Glavani 31B, proprio dove nel 1945 nacque Consoli. Richiesta accolta, fanno sapere dalla fondazione, dalla Commissione Storia e Arte del Comune una volta sentito il parere degli abitanti dello stabile. "Qui è nato Luciano Massimo Consoli, giornalista e scrittore, fondatore del movimento di liberazione omosessuale italiano e dell’archivio lgbt", sarà scritto sulla lapide commemorativa. Un bel regalo che potrebbe arrivare il prossimo 12 dicembre, data in cui Consoli compirebbe 65 anni.
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