Il progetto Your Voice, lanciato dal Corriere della Sera in collaborazione con Mtv a metà maggio, ha l’obiettivo di dare voce ai giovani ragazzi italiani: a loro, tra le altre cose, è stato chiesto cosa ne pensassero di matrimoni e adozioni gay. Hanno risposto in tantissimi, membri della comunità LGBT e non, e il Corriere ha selezionato alcuni commenti.
“I miei coetanei ad avere una famiglia non ci pensano nemmeno, ma io, nonostante non abbia intenzione di avere figli per almeno un’altra decina d’anni, sono preoccupata. Io e la mia compagna abbiamo già deciso che sarà lei a portare in grembo e partorire i nostri bambini, ma la paura di perdere l’affido dei miei figli nel caso succeda qualcosa alla mia futura moglie, l’unico genitore riconosciuta dalla legge, mi rende nervosa già ora, anni prima che la mia famiglia si formi. Ho sempre pensato che l’Italia fosse il posto più bello del mondo, dove vivrò e creerò la mia famiglia. Ma alla prospettiva di non vedere i nostri diritti riconosciuti, già ora rifletto sul trasferirmi nella liberale California, dove famiglie con parenti omosessuali e eterosessuali hanno pari diritti e vengono viste allo stesso modo agli occhi della popolazione”.
Carlotta, 17 anni
“Tra qualche decennio probabilmente le persone andranno in vacanza su Marte, e c’è chi ancora considera “famiglia” un uomo e una donna che mettono al mondo figli?È ovvio che due individui dello stesso sesso non possono procreare e nessun bimbo crescerà mai convinto del contrario. Ma cosa c’ entra questo con la capacità di amare, di educare, di crescere un figlio nel migliore dei modi? Per gli ipocriti: sono etero, laureata, cattolica praticante, con genitori etero felicemente sposati, dunque assolutamente super partes”.
Valeria, 23 anni
“Ogni coppia gay ha il diritto di fare e formare una famiglia”.
Camilla 17 anni
“Credo che un bambino abbia diritto ad avere un papà e una mamma (chiaramente i più responsabili e preparati dal punto di vista genitoriale), i bambini non sono una proprietà o un giocattolo ma un dono”.
Andrea, 25 anni
“Noi siamo già sposati da 3 anni, mio marito è spagnolo, ma l’Italia ci ‘declassa’ a uniti civilmente. Meglio dello zero assoluto di prima, ma ancora sono per il mio paese un cittadino di serie B. Non possiamo adottare perché non siamo residenti in Spagna. Ci consideriamo una famiglia, ma un figlio da amare ci manca e lo vorremmo tanto”.
Christian, 35 anni (e Roberto)
“In merito alla vostra proposta di dire la nostra sul matrimonio egualitario e le adozioni gay, da gay in una relazione stabile, non posso che essere favorevole e battermi perché ciò diventi realtà. Il mio compagno e io ci sentiamo pronti per fare in futuro il passo decisivo e vorremmo dare tutto l’amore possibile ai nostri figli, una vita degna e almeno intellettualmente libera, tutelati come gli altri dalla legge, che ora non è uguale per tutti”.
Marco, 20 anni
“Sono un ragazzo cresciuto in una realtà religiosa molto viva, e personalmente non credo nelle unioni civili. Ma penso sia presuntuoso e ipocrita pretendere di conoscere tutte le sfumature di questo mondo, solo perché si ha fede in qualcosa. Il cuore della religione è il portarci a riflettere, il portarci a migliorare noi stessi, il portarci ad accettare chi ci sta intorno. Non a fargli da maestro, ma a stargli accanto per essere presenti se e quando possiamo aiutarlo”.
Yuri, 24 anni
“Il matrimonio è un diritto per gli omosessuali in tutto l’Occidente e tra i grandi Paesi d’Europa manca solo il nostro. Eppure non c’è motivo di impedire a due adulti consenzienti di sposarsi, assumendo così tutti i diritti e i doveri che il matrimonio comporta. È una battaglia di civiltà e dobbiamo portarla avanti tutti insieme, in nome della libertà e dell’uguaglianza”.
Marco, 27 anni
“Con quale potere io, donna eterosessuale, posso negare a una coppia di omosessuali il diritto ad una vita insieme, nel rispetto, nell’amore e nella cura reciproca? E come posso impedire loro la gioia che si prova nel tenere fra le braccia una creatura appena nata, anche se inevitabilmente non può essere frutto di un processo gestazionale ‘tradizionale’ ma certo di un legame solido e forte senso di responsabilità? Non credete che la loro volontà di diventare genitori spesso sia incredibilmente ulteriore rispetto a quella di una coppia formata da un uomo e una donna, considerati i sacrifici, i rifiuti, i tempi d’attesa, lo scherno subito da tanti? e non venitemi a raccontare che il nascituro avrà problemi a crescere con due genitori dello stesso sesso.. i bambini, come i grandi, hanno bisogno soprattutto di tanto amore”.
Michela, 29 anni
“Buonasera, premetto di essere una ragazza etero. Per la vicenda dei matrimoni gay, credo effettivamente che sia un diritto che deve essere riconosciuto a persone maggiorenni e vaccinate. Una persona deve avere la possibilità di poter amare liberamente chiunque voglia per il resto dei suoi giorni e che gli siano riconosciuti tutti i diritti e doveri che comporterebbe un matrimonio nei confronti del proprio partner. Per la vicenda dei figli sono contraria, nonostante sono certa che molte coppie gay potrebbero assolutamente essere più in grado di dar amore di altre coppie etero. Sono a conoscenza che l’adozione è molto lunga e difficile da ottenere, però resto dell’idea che un figlio debba avere un percorso di crescita in un nucleo familiare tradizionale, se per natura una nascita comporta l’esistenza di un rapporto sessuale tra un uomo ed una donna un motivo ci sarà e deve essere rispettato. Sarà poi nel tempo lui stesso, da grande a intraprendere la sua strada”.
Chiara, 27 anni
“Io penso che le coppie Lgtb debbano amarsi liberamente,in passato la gente veniva picchiato solo per dichiararsi, veniva uccisa addirittura. Io credo che il motto “siamo tutti uguali” dovrebbe essere abolito, noi non siamo uguali, abbiamo le nostre idee, comportamenti e modi di fare differenti, il motto del mondo dovrebbe essere “siamo quel che siamo”. Ho voluto dire la mia perché sono stanco di vedere che questo pianeta si sta accumulando di odio,è importante diffondere messaggi come questi, grazie corriere per questa iniziativa”.
Simone, 19 anni
“Ho quasi 18 anni, sono gay e da poco fidanzato. Il mio ragazzo mi ha dato il coraggio di ammetterlo e mi ha fatto scoprire il vero significato dell’amore, quell’amore che ti fa venire voglia di abbracciarlo davanti a tutti senza paura di qualche insulto o di qualche occhiata strana. Se i gay possono sposarsi o avere figli? Certo, l’amore è amore, che sia etero o omo. Un sentimento come questo non ha distinzioni di nessun genere, d’altronde siamo persone normalissime. Persone che amano altre persone. Cosa c’è di strano?”.
Flavio, 18 anni
“Non vedo quale sia il problema di lasciare un figlio ad una coppia gay. Ci sono molti bambini in orfanotrofio che soffrono. Aprire le adozioni alle coppie gay sarebbe un bel passo. Questo non significa dare dei bambini alla prima persona che capita, i controlli devono essere fatti sia su coppie etero sia gay. I bambini non sono come noi adulti, non hanno pregiudizi, sanno vivere bene anche in presenza di due persone dello stesso sesso”.
Giulia, 18 anni
“Assolutamente favorevole al matrimonio e alle adozioni da parte di coppie omosessuali. Si può discutere dei pari diritti, ma non si può discutere di amore, come fa a sapere la gente come amerò mio figlio? Come lo crescerò? I principi che gli insegnerò? Come fa una persona qualunque, parlare dei miei sogni e dire che sono sbagliati, se nemmeno mi conosce? Siamo nati per ricevere, ma soprattutto DARE amore, perché dovrei rinunciare al sogno di essere papà? Non esistono risposte giuste, esistono solo pregiudizi e razzismo. Creiamo un futuro migliore per i nostri figli, diffondiamo l’amore”.
Vincent, 19 anni
“L’amore è amore. Non scegliamo noi chi amare, in questo caso parla solo il nostro cuore. Il cuore è cieco, non ha sesso, non ha etnia, di conseguenza ci possiamo innamorare di chiunque. Nessuno puó imporre regole in amore, l’amore è libero, unico per ogni persona e dev’essere vissuto a pieno. Non esistono regole in questo, non esiste un amore giusto o uno sbagliato”.
Naike, 20 anni
“Le persone non scelgono di essere gay, ma dovrebbero poter scegliere cosa fare nella vita. Negare matrimonio e adozione a qualcuno perché omosessuale è come negarli a qualcuno perché ha i capelli marroni”.
Rachele, 14 anni
“Trovo assurdo che, in un paese che si definisce democratico e che si fonda sull’uguaglianza di ogni cittadino, possa esistere una legge che discrimina una categoria di persone. Gli omosessuali sono o non sono cittadini italiani? Questa è l’unica domanda che un governo dovrebbe porsi per poter decidere se riconoscere o meno i diritti delle coppie gay”.
Erica, 26 anni
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Fermo restando che chiunque è libero di esprimere la propria opinione, questo articolo mi fa tornare alla mente certi servizi inutili che fino a qualche anno fa spuntavano nei telegiornali, in cui si chiedeva alla gente per strada cose del tipo "Ma Lei come si difende dal caldo estivo?", "Pandoro o panettone?", "Cono o coppetta?". Voglio dire aldilà del merito delle risposte date, il campione degli intervistati cosa rappresenta?
Noi non arriveremo presto al matrimonio un conto sono i giovani che scrivono al corriere un conto l'opinione pubblica analfabeta e ignorante di cui sono il 5% legge alneno un libro al mese e solo il 15% studia e si informa.
Vorrei rispondere al ragazzo di 25 anni Andrea mi pare che si kiami.. Sostiene che i figli sono un Dono e non un diritto... Quindi una coppia etero sterile che non ha figli non deve pretendere di averli lo stesso con l adozione?? Perché non hanno avuto questo DONO...ergo massimo Gandolfini promotore del Family day ha 7 figli tutti adottati.. Nessuno concepito per "dono "