Maurice Willoughby era un aspirante rapper di 20 anni che vive a Filadelfia, conosciuto in rete con il nome “Reese Him Daddie“. Era così innamorato della sua ragazza Faith che ha voluto fare un video in diretta su Facebook, presentandola a tutti i suoi contatti. Ma Faith è una ragazza trans. E molti utenti non hanno apprezzato il fatto che il rapper avesse una fidanzata transgender. Per questo motivo, dopo il video in diretta, è stato attaccato con insulti e offese sulla sua relazione.
Tutto questo cyberbullismo transfobico lo ha portato al suicidio, accentuando i suoi problemi di salute che già aveva. A portarlo a questo gesto, anche un attacco diretto, condiviso poi su Facebook, in cui Maurice veniva accerchiato da un gruppo di ragazzi che lo insultano senza motivo, sempre per la sua relazione con una donna trans.
Il suicidio di Maurice per la sua fidanzata transgender
Maurice sapeva che Faith era una ragazza transessuale, e non gli importava. L’unica cosa che sapeva era che la amava, e non gli interessava cos’era prima della transizione.
Dopo le offese, ha voluto spiegare la sua relazione con Faith, affermando:
Tutti voi potete dire qualunque cosa su Faith, non mi interessa davvero se non vi piace, non mi importa se non è nata donna. E’ una donna per me e amo i suoi difetti.
Ma non è bastato. Il video della sua aggressione (solo verbale) da parte di almeno 4 ragazzi transfobici è stato troppo per il rapper. Nel video, si sente uno dei presenti che gli chiede “Ma cosa ti sc*pi?” e un altro dire “Succh i ca**i”. Una pressione troppo alta, un continuo arrivare di messaggi offensivi. E non ha retto a tutto questo. Il 19 agosto si è suicidato, forse ingerendo troppe pastiglie dei farmaci che già assumeva per curare la sua depressione e altri problemi di salute.
Dopo il suo suicidio, molti i messaggi di sostegno, anche se ormai non servivano più.
Qui il video dell’aggressione verbale
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Beh, a volte bisognerebbe leggere le notizie così come sono, senza farsi prendere dall'emotivita' che le fa interpretare a proprio piacimento, a volte travisandole e distorcendole. Altrimenti si fomentano le fake news e il clima d'odio tanto spauracchiato da chi non ha fegato. Qui si legge che il soggetto aveva già problemi di salute (mentale?) e di depressione, prima di questi "attacchi", che lui dichiara che "non mi interessa se non vi piace, non mi importa...", che avrebbe preso "troppe pastiglie dei farmaci che già prendeva", ecc. Da qui a sostenere che questi "attacchi" siano stati la causa della fine del soggetto ci vuole fantasia non dettata dai fatti ma dall'interpretazione soggettiva sempre opinabile. Io preferisco l'informazione oggettiva e non emotiva. Ma forse non tutti. Del resto i climi d'odio si sono sempre basati sulle emozioni, non sui fatti. Per esempio l'omofobia non ha nulla di oggettivo: che male fa un omosessuale se non farsi i fatti propri come fa un eterosessuale? Quello che mi stupisce e che mi rammarica è trovare su un sito sedicente gay la stessa stategia