Il Messico di Juan Carlos Osorio è una delle principali sorprese ai mondiali di calcio che si stanno svolgendo in Russia.
Due partite giocate e due vittorie per la squadra tricolore, ufficialmente punita dalla Fifa per cori omofobi dei propri tifosi. Il ‘caso’ era esploso dopo la prima partita giocata contro la Germania, quando il portiere tedesco era stato bombardato di ‘puto’ (frocio) ad ogni rinvio da fondo campo.
La federazione messicana è stata punita con 10.000 dollari di multa, con i giocatori della nazionale messicana che hanno chiesto ai propri tifosi di non dare più spazio a simili esternazioni. Javier Hernandez, goleador della squadra, è stato alquanto chiaro sui social: ‘per tutti i tifosi messicani negli stadi, non gridate ‘puto’. Non rischiamo un’altra sanzione’.
Già nel 2016 la nazionale messicana si era appellata ai propri fan, chiedendo loro di metter fine a questa oscena pratica dell’insulto omofobo nei confronti del portiere avversario, etichettata dai tifosi come semplice ‘sfottò’. Un grido caduto nel vuoto, visto quanto avvenuto in Russia, in attesa di Messico-Svezia del 26 giugno.
‘He who doesn’t jump is a Chilean ‘maricón’ (faggot)’
Mexicans with homophobic chant in packed Ohotniy Ryad underpass in Moscow.
They have been previously warned by FIFA for homophobic language at matches#WorldCup pic.twitter.com/tf3qpth82h
— Danny Armstrong (@DannyWArmstrong) 17 giugno 2018
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