Mike Pence, 59enne vicepresidente degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump dal 20 gennaio 2017, ha fatto la Storia. Ma dal lato sbagliato.
L’esponente repubblicano, da sempre conservatore e fortemente contrario ad aborto e diritti LGBT, ha infatti attivamente partecipato ad un convegno dichiaratamente omofobo organizzato dal Family Research Council. Non era mai accaduto prima nulla di simile.
L’evento, andato in scena per 3 giorni presso l’Omni Shoreham Hotel a Washington DC, è famoso per attirare attivisti di estrema destra e suprematisti bianchi. Pence, incredibile ma vero, ha partecipato al summit nella giornata di sabato 22 settembre, per rastrellare voti tra i sostenitori evangelici cristiani del Partito repubblicano in vista delle elezioni di metà mandato di novembre.
“Mentre i repubblicani hanno dato il via a un’agenda conservatrice di buon senso, nel caso in cui non ve ne foste accorti i democratici sono andati più a sinistra che mai. Il Partito Democratico di oggi vuole aumentare le tasse. Il Partito Democratico di oggi vuole frontiere aperte e abolire l’ICE. Il Partito Democratico di oggi pensa che l’Obamacare non sia andato abbastanza lontano. Il Partito Democratico di oggi vuole l’aborto, e vogliono che paghiate per questo”.
Pence ha ripetutamente mostrato una posizione anti-LGBTQ nel corso della propria carriera, sostenendo che il matrimonio tra persone dello stesso sesso avrebbe portato al “collasso della società”. Non contento, nel 2000 ha finanziato centri ‘riparativi’ per guarire dall’omosessualità. Nell’ottobre scorso Trump ha riportato una battuta nei confronti di Pence, che a suo dire vorrebbe “impiccare tutti gli omosessuali”.
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