Incredibilmente e abbastanza inspiegabilmente continua a tenere banco il caso ‘famiglie arcobaleno’ a Milano, con la giunta di Beppe Sala, sindaco di centrosinistra, spaccatasi dopo la sentenza del Tribunale di Milano che ha obbligato gli ufficiali di Stato Civile di Palazzo Marino a rettificare l’atto di nascita di una bimba figlia di due papà gay, da indicare entrambi come genitori della piccola.
Una spaccatura onestamente incredibile, visto e considerato che proprio la giunta Sala, nel giugno scorso, aveva registrato 9 bambini, tutti figli di due madri. Cosa cambierebbe quando ci sono in mezzo due papà? Enrico Marcora, esponente della lista civica del sindaco, Noi Milano, ha tuonato contro la sentenza (“porta ad una deriva inaccettabile perché si legittima la pratica dell’utero in affitto che in Italia è illegale“), insieme ai colleghi di lista Elisabetta Strada, Marco Fumagalli e alla consigliera del Partito democratico Roberta Osculati. I quattro hanno chiesto di istituire una apposita commissione consiliare sul tema, appoggiati neanche a dirlo da Forza Italia.
Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali, ha giustamente ricordato come “diverse città come Firenze, Napoli, Torino e Bologna in questi mesi hanno trascritto per varie ragioni. In diversi casi, se non si procede a trascrivere, semplicemente i bambini diventano totalmente invisibili per i Comuni. In pratica non esistono. Il sindaco Sala sin qui ha affrontato infatti il tema con grande cautela e voglia di ascolto“. Lo stesso Sindaco, come riportato da Repubblica, ha invece annunciato che sarà presto presa una “riflessione”, perché “La decisione del tribunale rafforza l’idea di andare anche verso la genitorialità maschile. Al di là della trascrizione, che siamo obbligati a fare, la presa di posizione politica deve nascere da una riflessione in giunta, dove le sensibilità sono diverse ma se ne discuterà“. “Non si è mai visto che il consiglio comunale discuta di questioni prima della giunta”. “Mi sembra un ribaltamento della situazione. Prima ne discuteremo in giunta e poi, su un tema così sensibile, verrà coinvolto il consiglio comunale. Una decisione, in ogni caso arriverà nei prossimi giorni e dovrà necessariamente tenere conto del fatto della sentenza del Tribunale“.
Anche perché i due papà gay, ma soprattutto quella figlia ingiustamente vittima di una politica miope, incoerente e bigotta, attendono impazienti.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.