Anche nella città lombarda, una delle più friendly del Paese, un nuovo caso di omofobia: un’emergenza ignorata?
Ha avuto la fortuna di non essere da solo, il ragazzo gay vittima di omofobia in zona Segesta a Milano, domenica sera. Ad attirare le umiliazioni e le percosse di un gruppo di ragazzi in zona, semplicemente la sua giacca rosa.
La vittima, insieme ad un’amica lesbica e un amico trans, si stava dirigendo verso la metropolitana per raggiungere una festa a sorpresa, quando è stata avvicinata da sei giovani, probabilmente minorenni.
In tre hanno cominciato a prenderlo a spallate, facendogli cadere gli occhiali, e alla richiesta di spiegazione del loro gesto sono partite le minacce e gli insulti omofobici: “Fr*cio di merda”, “Mezzo uomo, non farti più vedere da queste parti”. Secondo le testimonianze una parte sempre più nutrita dei giovani aggressori gli si avvicina, persino sputandogli addosso.
I tre ragazzi decidono quindi di allontanarsi rapidamente chiamando una volante delle forze dell’ordine e denunciando l’accaduto. Sull’episodio di omofobia il CIG – Arcigay di Milano punta il dito contro la politica: “Non è pensabile in una società civile che ragazzi o ragazze non possano passeggiare liberamente in una città – si legge nel comunicato – mostra in maniera inequivocabile quanto discorsi e pensieri omotransfobici o comunque di intolleranza verso le minoranze, espressi per finalità politiche, si tramutino poi in azione da parte di fasce di popolazione più suscettibili e vulnerabili”.
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