Dopo le polemiche su Caterina Balivo, il Milano Pride guadagna due nuovi sostegni: X Factor Italia e Arisa. La trasmissione di Sky Uno sarà sponsor della parata, colorando con tutti i colori dell’arcobaleno il celebre logo. E le varie locandine presentate per la sua tredicesima edizione, il messaggio:
In ogni sua forma sono SEMPRE quattro SI.
E non può mancare una foto con i quattro giudici (Malika Ayane, Mara Maionchi, Samule Romano e Sfera Ebbasta) e il presentatore Alessandro Cattellan, mentre sventola una bandiera arcobaleno.
Oltre al talent, anche Arisa ha voluto mostrare il suo sostegno alla manifestazione, con un videomessaggio, condiviso direttamente dalla pagina social del Milano Pride.
Siamo qui per augurarvi buon Pride. Per augurarvi di avere la forza per tenere duro. Di rassicurarvi del fatto che siamo tutti con voi. Capiamo la gravità di quando i diritti basilari non vengono riconosciuti. Lotteremo tutti insieme. Io con la mia musica e con tutto quello che posso dire in tutte le occasioni, credo che la strada non è così’ lunga e tortuosa. Attorno a me sento un grande fermento della libertà di amare, di condividere una quotidianità al di là dei contratti, e di avere un ruolo, al di là dei contratti che si stipulano attraverso il senso dello Stato. Siate forti, non mollate, viva i diritti ed evviva l’amore!
Da sempre attenta alla comunità LGBT, nelle sue canzoni sostiene la lotta alle discriminazioni, come capita in Gli amanti sono pazzi, dove una ragazza che si innamora della fidanzata dell’ex. Altro brano importante per la vincitrice di Sanremo 2014 è Minidonna, dedicata a una ragazza trans con cui si intratteneva la sera, mentre attendeva l’autobus per tornare a casa.
Tra mille sponsor, anche le preghiere di riparazione al Milano Pride
Naturalmente, come in ogni pride che si rispetti, ci sarà anche chi cercherà di riparare ai danni che una parata per i diritti potrebbe scatenare. Difatti, la domenica le Sentinelle in Piedi torneranno a pregare contro la parata, che:
svilisce chi vive l’attrazione per lo stesso sesso, riducendo le persone a una pulsione e scardina il concetto di famiglia illudendo che tutto possa essere famiglia in nome di un sentimento.
E per questo motivo, organizzeranno una processione pubblica di riparazione per “lo scandalo manifesto del Milano Pride“.
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Se non esistessero questi " riparatori" ( ma de che?) , bisognerebbe inventarli. Definitivamente hanno un buon addetto al Marketing : infatti come potrebbero aver visibilità se non strumentalizzassero i Pride? Nello stesso tempo fanno conoscere GLBTQ anche ai parroci di campagna , alle pinzochere ed ai baciapile!