Modena Pride, la parata fuori dal centro storico. Gli ultra cattolici organizzeranno un corteo di riparazione

Ostacoli da ogni dove per limitare la portata del primo pride della città.

modena pride
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E’ quasi tutto pronto per il Modena Pride, uno delle prime marce per l’orgoglio LGBT in Italia. La parata si terrà il 1 giugno, ma gli organizzati hanno dovuto sudare per non modificare la data e per riuscire ad avere tutti i permessi necessari. Infatti, i primi a dare battaglia contro l’evento sono stati gli ultra cattolici, i quali organizzeranno una loro marcia riparatrice. Come se non bastasse, il consiglio comunale non sempre si è dimostrato del tutto favorevole, generando qualche opposizione da parte di alcuni consiglieri.

L’ultimo dubbio era stato sollevato dal consigliere Giuseppe Pellacani (Energie per l’Italia). Questo aveva rivolto un’interrogazione all’assessora alle Pari opportunità Irene Guadagnini. L’assessora ha risposto oggi alle sue domande. Nonostante l’ok del Comune, il quale ha deciso di dare anche il patrocinio, la parata non percorrerà il centro storico di Modena. La decisione è stata obbligatoria: erano presenti degli eventi già organizzati, oltre al ballottaggio per le elezioni comunali. 

Modena Pride lontano dal centro

Il primo giugno, la parata partirà da parco Novi Sad nel primo pomeriggio. Farà un percorso ad anello, costeggiando il centro storico senza mai toccarlo. Per poi tornare al punto di partenza, dove verranno organizzati gli eventi di chiusura della giornata.

La motivazione di questo blocco alla sfilata per il centro città è dato dal fatto che era già presente una manifestazione, ovvero il Mercato europeo. E far passare anche il pride sarebbe stato problematico a livello di sicurezza e di praticità. Oltre a questo, quello stesso sabato ci dovrebbero essere le ultime iniziative della campagna elettorale prima del ballottaggio. Secondo il consigliere Pellacani, la marcia avrebbe potuto dare più evidenza a una particolare area politica, piuttosto che un’altra. Nella sua interrogazione, il consigliere aveva chiesto quali fossero gli organizzare del Modena Pride, e persone e i costi stimati e il luogo dell’evento.

L’assessora durante il consiglio comunale di quest’oggi ha risposto a tutti i dubbi del consigliere. Ha spiegato infatti che il Pride vede la collaborazione di varie associazioni del mondo Lgbt, coordinate da Arcigay. Ci saranno Agedo, Famiglie Arcobaleno, Rete genitori Rainbow, Gruppo trans, associazione universitaria MoReGay.  L’evento attende circa diecimila persone e tutti gli oneri per lo svolgimento della manifestazione sono a carico dei soggetti organizzatori. Il Comune ha concesso il patrocinio e gestirà i servizi essenziali. I costi sostenuti dall’amministrazione comunale saranno, quindi, quelli per la per la pulizia stradale e per la presenza e il servizio della Polizia Municipale nelle zone interessate dall’evento.

L’assessora Guadagnini ha anche voluto sottolineare che le disposizioni rivolte alla gestione dell’area, della Polizia Municipale e delle pulire sono le stesse dispose anche per qualunque altra manifestazione cittadina. Infine, ha ricordato che i Pride hanno l’obiettivo di mettere in luce il tema dei diritti delle persone Lgbt, della pari dignità e della non discriminazione.

Gli ultra cattolici marciano per riparare l’ordine naturale e soprannaturale

A gennaio, quando era stato annunciato il Modena Pride, un gruppo di fedeli hanno deciso di fondare un comitato, con lo scopo di intervenire e chiedere perdono per la parata del 1 giugno.

Con lo scopo di riparare il danno all’Ordine naturale e soprannaturale che un tale evento comporta, sotto la direzione di un gruppo di fedeli laici, si costituisce oggi il Comitato “San Geminiano Vescovo”.

Il comitato ha anche un programma ben specifico:

  • per ottenere il perdono e la grazia per i gravi peccati” organizzeranno una processione pubblica, perché “ad un pubblico scandalo deve corrispondere una pubblica riparazione“.
  • la processione passerà anche davanti al Duomo, il quale sarà “sfregiata da una passerella di pessimo gusto e, ancor peggio, da una vuota richiesta di “diritti” laddove non se ne vede né la ragione né tantomeno l’urgenza“.
  • parlano poi del patrocinio della regione all’evento. L’Emilia Romagna sarebbe “sempre in prima linea sulle politiche arcobaleno“, perché “è a caccia della manciata di voti che gli servirebbe per stare a galla“. E avendo detto velatamente che l’omofobia non esiste, è doveroso citare anche le famiglia naturali. “Curioso che le stesse politiche e lo stesso metro di interesse non sia attuato per il sostegno alle famiglie naturali. Uniche e possibili cellule della società per non ritrovarsi presto in un ospizio senza più via d’uscita“.

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