Madre vs figlio: l’organizzatrice dello Straight Pride combatte contro il figlio gay

L'organizzatrice dell'etero pride avrà un avversario particolare: il figlio gay cacciato di casa a 19 anni.

straight pride
3 min. di lettura

Mylinda Mason è una donna californiana che sta organizzando lo Straight Pride della sua città, Modesto. L’evento, pianificato per il prossimo 24 agosto, sfilerà per le vie della città rivendicando l’orgoglio di essere etero. Questo precede il pride di Boston, il 31 agosto. Ma Mylinda dovrà fare i conti con Matthew Mason, il figlio 28enne, cacciato di casa dalla madre quando ha fatto coming out in famiglia. La “battaglia” dichiarata da Matthew nei confronti di sua madre e verso tutti gli altri organizzatori dello Straight Pride di Modesto è un atto doveroso, secondo il ragazzo.

Difatti, a sfilare non sarà l’orgoglio delle persone etero. Sarà una marcia contro i diritti delle persone LGBT, che avrà il solo scopo di seminare odio. Preoccupante, accusa Matthew, anche la presenza di alcune persone che hanno contatti con Proud Boys, un gruppo di estrema destra. I diritti sono quindi messi in secondo piano, e secondo il ragazzo l’amministrazione di Modesto starebbe approvando una marcia che incita alla violenza. 

Dalla “marcia per i diritti” dell’etero pride alla lotta alla comunità LGBT

Matthew Mason ha detto alla sua famiglia di essere gay a 19 anni. Dal suo coming out, Mylinda ha chiuso i rapporti con il figlio per diversi anni.

A un media locale, Matthew ha spiegato:

Non vogliamo odio a Modesto. Sto facendo in modo che Modesto non sia un luogo di incitamento all’odio. 

Una parata dell’odio, piuttosto che per l’orgoglio, secondo Matthew. Che ha continuato spiegando la visione della madre e degli altri organizzatori dello Straight Pride:

Credono che la civiltà occidentale debba essere etero, bianca e cristiana con un genere binario specifico (o uomo o donna, ndr). Credono che questa dovrebbe essere una guerra culturale. È retorica che ho sentito tutta la mia vita.

E proprio per questa idea sulla marcia, è preoccupante il collegamento con un gruppo di estrema destra, tutt’altro che pro LGBT. Per impedire la parata, Matthew ha organizzato una fiaccolata, e ha richiesto all’amministrazione comunale di non dare l’autorizzazione a una simile manifestazione. Ha affermato poi:

Sono per la libertà di parola, ma non sono per la libertà di parola quando incita alla violenza. Sto lavorando con la mia comunità per offrire spazi per collaborare insieme e utilizzare il nostro diritto di parola per fornire sicurezza, diversità e amore nella nostra città.

Un diritto che, secondo lo Straight Pride, le persone LGBT non dovrebbero avere. 

L’allucinante obiettivo della National Straight Pride Coalition

Mylinda ha spiegato invece che è stato straziante chiudere i rapporti con il figlio per il suo orientamento sessuale. Nonostante questo, da quel momento per lei era quasi come se fosse morto. E anche adesso, è convinta ad andare avanti per la sua strada, sfilando per le vie principali di Modesto, dimostrando il suo orgoglio di essere una donna eterosessuale. Riguardo la battaglia del figlio, ha saputo rispondere semplicemente: “abbiamo due visione opposte“. Anzi, senza vergogna ha cercato di girare la situazione a suo favore, indicando che è suo figlio con la comunità LGBT a voler bloccare la parata, impedendo loro di avere una manifestazione pacifica.

Ma “manifestazione pacifica” non sono i termini più indicati. Anche se la parata è prevista tra poco più di due settimane, ci si può fare un’idea di chi sarà presente alla marcia leggendo la mission della National Straight Pride Coalition:

Impedire che le generazioni attuali e future di tutte le razze e tutti i colori vengano distrutti dall’inerente malevolenza del Movimento omosessuale.

E se non si è ancora convinti, basta fare vista al loro sito web:

I nemici della croce, allo scopo di stabilire il proprio sistema di credenze sostitutivo dell’umanesimo satanico come paradigma culturale e sociale dominante di un’umanità schiavizzata, desiderano la distruzione totale del cristianesimo.

In particolare, la distruzione delle istituzioni culturali e sociali fondate su di essa. Compresa la famiglia naturale, lo stato nazionale sovrano, il riconoscimento intrinseco del valore, della meraviglia e della bellezza cristiana della vita umana e dei concetti più fondamentali dell’identità umana, tra cui la mascolinità e la femminilità. 

Ma non era una marcia per l’orgoglio etero? 

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