E’ di pochi giorni fa l’approvazione del bando da parte della città metropolitana di Napoli, che stanzierà 100.000 euro per progetti volti all’inclusione delle persone LGBT+. Soprattutto per quanto riguardo il mondo del lavoro. L’intento di questo bando è quello di combattere ancora più attivamente le discriminazioni che la comunità LGBT+ deve affrontare quotidianamente. Un progetto presentato già lo scorso 21 giugno, durante il forum “Problematiche LGBIT e Lavoro” che si è svolto presso la Sala Cirillo di Palazzo Matteotti.
Tutti i Comuni della città metropolitana di Napoli sono chiamati a partecipare, ottenendo un finanziamento per realizzare delle campagne di informazione e consolidare il lavoro delle rete RE.A.DY. nel territorio napoletano. La Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni (in breve appunto RE.A.DY.) mira a sviluppare delle politiche e delle campagne di inclusione sociale per le persone LGBT+ a livello nazionale. Partita da Torino e Roma nel 2006, nel corso degli anni ha visto l’adesione di moltissimi Comuni in tutta Italia. Un’adesione, però, che nell’ultimo anno ha perso molte amministrazione, dopo l’insediamento di una giunta di destra (in particolare leghista).
La battaglia contro le discriminazioni nel bando di Napoli
Un chiaro e importante segnale quello che il la città metropolitana di Napoli vuole lanciare con questo bando: promuovere l’inclusione e la lotta alle discriminazioni. Un bando fortemente apprezzato anche dal sindaco della città partenopea, Luigi De Magistris, il quale ha affermato:
La Città Metropolitana di Napoli si dimostra ancora una volta sensibile alle istanze provenienti dal territorio, questa volta in relazione a tematiche di particolare sensibilità e rilevanza sociale come la battaglia contro ogni discriminazione, anche quella relativa all’orientamento sessuale o di genere. Un’ulteriore azione a supporto dei Comuni nella realizzazione di attività per la tutela della dignità di tutti i cittadini.
Di fronte a una politica che attacca la comunità LGBT+ e con l’aumentare delle aggressioni e delle discriminazioni a sfondo omofobo, è fondamentale che le istituzioni locali si attivino per tutelare per quanto possibile le minoranze, puntando in particolare modo sulla formazione e sull’informazione, un buon modo per “istruire” la società.
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