Come specificato chiaramente da Alessio De Giorgi nell’intervista che invito ad ascoltare integralmente in calce a questo articolo, citata da Huffinghton Post in modo distorto e diffamatorio per lui e per la nostra testata (tanto che stiamo valutando azioni legali), le sue opinioni personali non sono quelle di Gay.it.
L’opinione di Gay.it non la decidiamo noi, ma la decidete voi, il nostro pubblico, perché gay.it é un media di servizio, il megafono che dá voce a chi non aveva voce, alle persone LGBT. E perciò per prima cosa le vuole ascoltare, e non sovrastare con la propria voce.
Cerchiamo di farlo nel migliore dei modi: sicuramente sbagliamo e cercheremo di migliorare, ma sul sito diamo voce a tutti le idee degne di questo nome, come potete vedere da articoli e blog, che abbiamo proposto anche a persone che la pensano molto diversamente da De Giorgi. Ed in cui non compare alcun editoriale di De Giorgi su questo tema: non a caso, dal momento che lui stesso ha voluto distinguere tra la sua posizione personale e quella del sito che dirige. E non è un caso che sia stato proprio il nostro direttore a guidare la “rivolta” contro i senatori “malpancisti” proprio sulla stepchild del PD prima e del M5S dopo.
Pertanto, sulla questione del possibile stralcio della stepchild la linea di Gay.it non può che essere quella della larga maggioranza dei nostri lettori, quel 65% circa – come detto anche da De Giorgi nell’intervista- che preferisce rinunciare ad una legge senza stepchild, e che abbiamo interpellato in un sondaggio pubblico proprio – e ce ne darete atto- per onestá intellettuale.
É un momento drammatico in cui ogni battito di ciglia può generare esplosioni, e probabilmente De Giorgi poteva immaginare che le sue parole avrebbero potuto essere strumentalizzate, ed in questo senso é stato incauto. Allo stesso tempo non si può ragionare con la categoria del tradimento ogni che volta qualcuno esprime un’idea, sia pur minoritaria, per di più a titolo personale.
Questo é quello che vogliono i nemici dei diritti. Stiamo uniti.
Daniele Iannaccone, AD di Comma srl, società editrice di Gay.it
Per completezza di informazione, ecco l’intervista di Alessio De Giorgi a Radio Cusano Campus:
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Si ricordi, Presidente, che nessuna libertà passa attraverso l'ipocrisia, o la falsa tolleranza. Essi, devono avere parola, tutta la parola di cui hanno bisogno. Però devono pronunciarla bene questa parola, nolenti o volenti, esattamente, schiettamente. Devono dirlo ad alta voce, il pensiero e il senso che provano nei confronti delle varie alternative. Ad esempio, essi hanno il diritto e anzi il dovere, e addirittura noi li esortiamo, affinché esplicitino bene il senso che provano al pensiero di due uomini accanto ad un bambino. Altro che voto segreto. Il disgusto e la vergogna non amano farsi guardare bene in faccia, nel terrore che qualcuno possa riconoscerli. E poi ripetano pure, se potranno, che hanno l'autorevolezza necessaria a chi pretende di parlare in nome di Dio. Qui sotto, invece, il Pride dei Preti fantasiosi. Perfetto ritratto del degrado di una Nazione. Di quella morale che cerca fantocci da ardere e i fumi, che possano nascondere la sua vergogna. Se capita, aromatizzati con semi di finocchio. https://www.youtube.com/watch?v=aLMFOy5DPNA
Buonasera, dato che, come dite, le opinioni personali di De Giorgi non sono quelle di Gay.it, il direttore avrebbe dovuto tenerle per sé, soprattutto in un momento così delicato. Le sue dichiarazioni si prestano a facili strumentazioni da parte degli oppositori al ddl Cirinnà e rischiano di provocare un serio danno alla comunità LGBT. A livello altrettanto personale vi chiedo perciò le sue dimissioni Camilla Guidi