60 anni all’anagrafe, ex presidente della Regione Puglia dal 2005 al 2015, nonché deputato della Repubblica italiana per 5 legislature, Nichi Vendola è diventato padre nel febbraio del 2016, insieme al compagno Ed Testa, grazie alla maternità surrogata.
Un figlio, il piccolo Tobia, nato in California e ora ufficialmente riconosciuto dall’anagrafe capitolina, come rivelato dallo stesso Vendola in un’intervista rilasciata al settimanale Chi, da domani in edicola.
“Tobia è sempre stato mio figlio, ma il tribunale di Roma mi ha riconosciuto l’adottabilità e quindi da ora in poi porterà anche il mio cognome. Per me e il mio compagno è innanzitutto una grande gioia. Poi, certo, è anche una battaglia vinta. Le polemiche sono state frutto di ignoranza, di superficialità, di volgarità. Viviamo nell’epoca degli odiatori seriali. Che cosa diremo a Tobia quando sarà grande? In realtà lui conosce sia la donna che ci ha donato l’ovulo sia la donna che lo ha portato in grembo. Ci scambiamo foto, video e telefonate. Mio figlio saprà tutta la verità su come è venuto al mondo“.
Abbandonata la politica per dedicarsi interamente alla famiglia, Vendola ha vissuto attimi di paura ad inizio 2018, quando è stato ricoverato d’urgenza per un infarto.
“In un soffio la morte può invadere la tua casa. Per fortuna posso raccontarlo! Da questo episodio ho imparato a darmi tempo, a non correre, a governare con più saggezza le mie emozioni. Tobia? Pensava fossi in viaggio, ma si è spaventato ugualmente e quando sono tornato a casa dall’ospedale non smetteva più di baciarmi. Ma lui è sempre stato la mia priorità a prescindere da questo“.
Semplicemente una famiglia italiana.
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Auguri al neopapà! Una bellissima notizia. Auguro a lui, al suo compagno e al loro figlio tanta felicità. Trovo vergognoso comunque che per essere riconosciuto padre di suo figlio abbia dovuto ricorrere all'adozione del figlio del partner, che è impropria in questi casi: è assurdo infatti dover adottare quello che è già il proprio figlio. Tra l'altro, tale adozione non crea parentela coi familiari dell'adottante -quindi niente nonni adottivi, fratelli adottivi, ecc. Occorre il riconoscimento immediato dei papà arcobaleno nell'atto di nascita.