La Chiesa metodista sta davvero compiendo passi da gigante in fatto di inclusività e accettazione. Dopo la storia della pastora che dopo 20 anni di silenzio ha avuto il coraggio di fare coming out (potete rileggerla qui), il vescovo Melvin Talbert ha acconsentito alla richiesta della pastora Val Rosenquist di sposare una coppia omosessuale: tutto ciò è ancora più significativo se inserito nel contesto del North Carolina, dove è ormai noto che c’è una vera e propria battaglia in corso verso la comunità LGBTI conseguente alla promulgazione della Bathroom Law, che vieta alle persone transgender di utilizzare il bagno consono alla propria identità sessuale.
L’unione, che è stata celebrata il 23 aprile nella First United Methodist Church a Charlotte (qui sotto il video della commovente cerimonia) è un gesto coraggioso che vuole influire su due fronti: in primis sull’abolizione della Bathroom Law, che recentemente ha avuto una parziale ma non sufficiente revisione, e in seguito sul Conferenza Generale della Chiesa metodista, dove dal 10 maggio 864 delegati discuteranno della possibilità di includere il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Già nel 2008 e nel 2012, nelle conferenze precedenti, si era discusso di introdurre una modalità di unione per le coppie omosessuali, ma in entrambe le occasioni questa era stata bocciata. “Compiere questo gesto ora renderà la tematica di dominio pubblico in un modo mai accaduto prima. Se i delegati sono di larghe vedute, questo potrebbe avere un impatto positivo sulla decisione”, afferma il vescovo Talbert, che tra le altre cose fu uno degli arrestati nei sit-in di Atlanta con Martin Luther King Jr. nel 1960. “Il rischio che corro è la rimozione dalla mia carica, non potrei mai più essere un vescovo. Ma la discriminazione è discriminazione dovunque sia. Lo era prima, quando ho manifestato per i diritti dei neri, e lo è ora, basata sull’orientamento sessuale”. Anche la pastora Rosenquist è pronta a rischiare tutto pur di battersi per i diritti LGBTI: “È il momento di fare qualcosa di concreto. Sono pronta ad affrontare ogni conseguenza che incontrerò“.
Jim Wilborne e John Romano sono i due uomini che si si sono sposati: prima del matrimonio erano emozionati e allo stesso tempo spaventati, tanto che non hanno rivelato a nessuno dei familiari dell’organizzazione della cerimonia prima dell’evento. “Non vogliamo che vengano organizzate proteste, abbiamo dovuto assumere una guardia di sicurezza per contenere eventuali sommosse“, avevano rivelato giorni prima. Il matrimonio era infatti a rischio, essendo il primissimo caso noto di unione omosessuale nella Chiesa metodista. Il vescovo Talbert infatti rivela che non è il primo ad essere officiato, ma semplicemente prima venivano tenuti nascosti. “Nel 2013 ho celebrato un matrimonio omosessuale in Alabama senza che quasi nessuno lo sapesse, che mi è costato una denuncia da parte della Chiesa metodista risoltasi, quella volta, nel migliore dei modi”. Qui però è diverso: le cose sono state fatte alla luce del sole e il vescovo, come anche il pastore, rischiano davvero grosso.
“Le persone rimandano alla Bibbia dicendo cose cattive riguardo ai gay e alle lesbiche. Ma quello è anche il nostro libro. Credo che quello che la Chiesa metodista stia facendo è sbagliato, e c’è bisogno che i suoi seguaci cambino i loro cuori e la loro mente per capire che queste persone sono state create a immagine e somiglianza di Dio, e non dovrebbero essere emarginate o discriminate“. Ci auguriamo che il gesto significativo appena compiutosi in North Carolina possa davvero cambiare le cose.
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