Belgrado blindata per un Pride che si è svolto per fortuna senza incidenti: ieri per la prima volta ha partecipato anche il capo del governo serbo, la premier Ana Brnabic, lesbica dichiarata e prima donna a guidare il Paese.
Con lei vari ministri, il sindaco della capitale, diversi ambasciatori, con il centro di Belgrado chiuso al traffico e blindato sin dal mattino da centinaia di agenti in assetto antisommossa (in numero inferiore comunque rispetto agli anni passati), e con un elicottero della polizia che controllava dall’alto la situazione.
Migliaia di persone (con lo slogan “Per il cambiamento” e tra bandiere e striscioni arcobaleno, musica, palloncini colorati e abbigliamenti alternativi) hanno percorso in corteo la città, sfilando lungo una importante arteria fino alla Piazza della Repubblica, cuore della capitale serba.
Poi manifestazione si è conclusa tra musica e danze e il saluto portato dal rappresentante del Pride di Amsterdam, che si è complimentato per i progressi registrati in fatto di tolleranza e rispetto dei diritti delle minoranze.
“La Serbia rispetta le diversità, che contribuiscono a rafforzare la società“, ha detto la premier Brnabic, ribadendo che il governo non intende tollerare parole e azioni di odio contro le diversità.
“Ogni anno la situazione migliora in Serbia, non ci sono le tensioni degli anni passati“, ha aggiunto con riferimenti alle violenze e agli scontri registratisi al Pride di Belgrado nel 2001 e 2010, a causa di gruppi estremisti omofobi.
Alcuni gruppi di nazionalisti si sono limitati a manifestare in un’altra zona a ridosso del centro, senza tuttavia creare disordini.
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