Puntuale come ogni anno, arriva il 17 maggio e con lui la Giornata Mondiale contro l’Omofobia. Più che mai, oggi occorre ricordare la necessità di una legge contro l’omofobia, e i dati lo confermano. Dei dati tragici, che fanno pensare a quanto odio è presente in Italia nei confronti della comunità LGBT. Gay Center ha diffuso qualche numero sull’omofobia nel nostro Paese.
Secondo i dati raccolti da Gay Help Line, più di un ragazzo LGBT è vittima di violenze da parte della famiglia e il 70% degli studenti della comunità viene bullizzato. Ma non finisce qui: aumentano anche i casi di omofobia sul posto di lavoro, che segnano un balzo del 12%. E quel che è ancora peggio: solo una vittima su 60 pensa di denunciare la violenza subita. Poco più dell’1%. Gay Help Line nell’ultimo anno ha raccolto 20.000 richieste di utenti tra i 12 e 21 anni di età. In 400 casi, il contatto riferisce maltrattamenti in famiglia per omofobia.
Essere gay, lesbica o trans ed essere felici da adolescenti è quasi impossibile
Nelle scuole, è questo il messaggio che arriva: se ti dichiari membro della comunità LGBT, l’omofobia che dovrai affrontare di renderà l’adolescenza un vero inferno. Se il coming out viene fatto apertamente, non sola la scuola sarà difficile. I dati dimostrano che anche all’interno del nucleo familiare, si sarà oggetto di discriminazioni, insulti e violenze.
Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center:
Il dato che emerge maggiormente nell’ultimo anno, è il crescente livello di omofobia con un incremento del 2,5% (ora al 74,5% incremento del 4,5% in 2 anni) ed un aumento del 6% (ora al12%) delle discriminazioni sul lavoro a scapito delle persone lesbiche e gay. La comunicazione tramite social spinge sempre di più i giovani (12-16 anni) a sentirsi liberi di dichiararsi, ma questo li espone ad episodi di bullismo. Oltre il 70% degli studenti che ci contattano, dato rilevato anche durante i progetti svolti nelle scuole, rilevando un incremento della violenza tra i giovani ed i giovanissimi.
Nel dettaglio, sulla famiglia:
Aumentano i casi di genitori che non accettano l’omosessualità dei figli nella fascia 12-21anni, con un incremento del 10% circa in tale fascia di età, portando oltre ad un giovane al giorno vittima di violenza in famiglia perché lesbica gay o trans.
Molto spesso i minori che cercano di denunciare non vengono creduti e sono riportati dai propri genitori o non gli viene offerta una alternativa. In tale direzione è stata utile la collaborazione con il MIUR e l’OSCAD, (osservatorio contro le discriminazioni di polizia e carabinieri), ma servono maggiori risorse e leggi a tutela.
E i problemi anche a lavoro:
Dato allarmante è l’incremento del 6% (ora il 12%) di casi di mobbing e discriminazioni sul lavoro, dovuti sia alla recente normativa che abolendo l’articolo 18 ha dato minori tutele ai lavoratori e sia al fatto che molte coppie che si uniscono civilmente sono poi discriminate dai datori di lavori, sino ad arrivare al non rinnovo dei contratti o al licenziamento.
Altri numeri sull’omofobia in Italia
Dai raccolti dalla Gay Help Line:
Il 60% di chi chiama si dichiara Gay o lesbica, il 6% Bisessuale, il 5% Eterosessuale e il 29% non dichiara il proprio orientamento (+3%). Di questi, il 55% sono maschi, il 38% femmine e il 7% trans. Nel 59% dei casi hanno meno di 18 anni, il 25% è nella fascia 19-25 anni, il 10% ha tra i 26 e i 35 anni. Il 5% sta tra i 36 e i 45 anni, l’1% dai 46 anni su.
Nel 74,5% di chi chiama per omofobia e discriminazione (incremento 2,5%), il 16% parla di violenza e abusi fisici (incremento 5%)mentre l’11% denuncia episodi di ricatto. Al Nord gli atti omofobi sono del 32%, al Centro il 40% e al Sud del 28% (aumento del 6%).
Il video contro l’Omofobia del Liceo Socrate di Roma
Molti studenti quest’anno si sono attivati per dire No all’omofobia nelle scuole. Queste è il video creato dal Liceo Socrate di Roma:
L’omofobia è l’odio di pochi che non sanno amare – Socrate – Roma from Gay Center on Vimeo.
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