Un uomo che è stato chiamato “froc*o” sul posto di lavoro ha ricevuto un compenso di 27.000 euro, come risarcimento.
Il fattaccio è avvenuto mentre l’uomo, programmatore, portava semplicemente a termine il proprio lavoro. Un collega si è rivolto ad un altro collega etichettandolo proprio come ‘froc*o’, per poi proseguire dicendo che era meglio non sedersi accanto a lui, a meno che non si volesse essere colpiti dall’omosessualità. L’uomo ha denunciato quanto accaduto, rimarcando come simili episodi fossero ripetuti quotidianamente, tanto da sentirsi minacciato e umiliato, come riferito dall’Irish Examiner.
Il collega e un caposquadra gli hanno spesso riso in faccia, formulando continuamente osservazioni denigratorie su di lui e sul suo partner. Un ambiente ostile, ha denunciato l’uomo, che gli ha spesso fatto vivere con terrore il proprio lavoro, tanto da soffrire di depressione e attacchi di panico.
James Kelly, funzionario della Workplace Relations Commission (WRC), ha ritenuto le prove “molto credibili”, confermando che la vittima è stata discriminata dal datore di lavoro sulla base del suo orientamento sessuale. I 27.000 euro di risarcimento sono l’equivalente di una retribuzione lorda di 18 mesi per il disagio prolungato subito dalla vittima.
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