Se il 2019 italiano è stato un anno drammatico, per quanto riguarda l’omofobia, anche nel Regno Unito la situazione è diventata pericolosamente allarmante. I dati ufficiali parlano infatti di un aumento del 55% di crimini di odio omofobico in 5 anni solo e soltanto a Londra, città da tutti considerata multiculturale e assolutamente aperta alla comunità LGBT. Ma evidentemente non è tutto oro quel che luccica. Se nel 2015 si erano raggiunti 2016 atti di violenza, nel 2019 siamo arrivati a 3111. Solo a Londra, ripetiamo. Si tratta di quasi 60 crimini omofobi a settimana, quasi 9 al giorno.
Una crescita esponenziale, e molto preoccupante, che coinvolge direttamente l’amministrazione cittadina. Un portavoce dell’attuale sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha affermato che 6 milioni di sterline sono stati investiti per affrontare crimini di odio di ogni tipo.
Una delle ultime denunce di omofobia ha coinvolto Bradley Birkholz, YouTuber e un attivista che ha dichiarato alla BBC di essersi trasferito dalla California a Londra perché convinto fosse un “paradiso progressista”. Tuttavia, ha affermato di aver “trovato una città ostile verso qualsiasi tipo di differenza”, con tanto di aggressione in strada a due mesi dal suo arrivo. “Sono obbligato ad evitare quei punti di Londra dove si trovano grandi folle ubriache, perché la gente è incoraggiata a molestare persone LGBT come me”. “Di notte cerco di evitare la metropolitana, quando la prendo sono terrorizzato”.
Siân Berry, dei Verdi, ha accusato l’ex sindaco Boris Johnson, attuale premier, di inasprire i toni.
Esiste un chiaro legame tra i crescenti livelli di crimini ispirati dall’odio e il linguaggio spensierato e provocatorio di personaggi pubblici come l’ex sindaco di Londra Boris Johnson, che fa credere ai bigotti di potersela cavare con comportamenti criminali.
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