Arriva dal Regno Unito l’ultima folle aggressione omofoba di questa settimana.
Un uomo di 29 anni del Kent si è dichiarato colpevole di una violenta aggressione ad un ragazzo omosessuale. Luke Pope, di Douglas Avenue, Whitstable, ha condiviso un taxi con la vittima dopo aver lasciato una discoteca ad Ashford, nel Kent, il 2 febbraio scorso. Il ragazzo, a suo dire, era colpevole di aver ‘reso’ omosessuale suo fratello, perché i due avevano semplicemente dormito assieme.
Finiti in tribunale, i due hanno provato a ricostruire quanto avvenuto quella notte. Drammatico il racconto del ragazzo, pestato a sangue solo perché omosessuale.
“Mi ha dato un calcio sulle costole per ben due volte. Ho cercato di rannicchiarmi in posizione fetale, per proteggermi. Ha iniziato a stringermi il collo. Ad un certo punto ho pensato che stessi per svenire. Poi ha allentato la presa e mi ha fracassato la testa sulla strada. Mi ha preso il cellulare, mi ha lasciato per terra e mi ha scaraventato contro una staccionata, prima di finire in un ruscello. Poi mi ha fatto pregare di chiamare un’ambulanza. Ho dovuto pregarlo per 3/4 volte, prima che ne chiamasse una“.
Il procuratore Anna Kachingwe ha aggiunto ulteriori dettagli. L’imputato ha inizialmente definito la vittima ‘sporca, disgustosa e sbagliata’. “Gli operatori del 118 potevano sentire Pope in sottofondo dire: “Implora l’arrivo della polizia o ti ucciderò, cazzo, verrò giù e ti finirò, fottuta fichetta“, ha riportato la Kachingwe. Pope si è definito colpevole e ha chiesto scusa per le proprie azioni. Il suo avvocato, George Crowe, si è appellato a fantomatici problemi di alcolismo e di instabilità mentale.
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