Immaginate una bandiera rainbow lunga circa 2000 chilometri che comincia a ondeggiare da un capo all’altro capo. E’ quello che succederà domani, 28 giugno, quando in dieci città contemporaneamente, gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, etero, coppie, single e chiunque pensi che la civiltà di un paese si misuri dai diritti che garantisce, scenderanno in piazza per l’Onda Pride.
Milano, Torino, Venezia, Bologna, Perugia, Lecce, Napoli, Palermo, Catania e Alghero vedranno sfilare per le strade centinaia di migliaia di persone per la giornata dell’orgoglio lgbt. E’ la giornata di punta dell’Onda Pride, cominciata il 7 giugno con la parata romana e che si concluderà il 5 e il 19 luglio con i cortei, rispettivamente, di Siracusa e Reggio Calabria. (Qui i dettagli logistici per partecipare al Pride più vicino a voi).
Una formula, quella scelta quest’anno dalle associazioni, che punta a coinvolgere quante più persone possibile, partendo dai territori e rinunciando ad un evento unico nazionale. Una data a cui i diversi comitati organizzatori arrivano dopo giorni, a volte settimane, di intense attività in cui sono stati toccati i diversi aspetti delle rivendicazioni: dalla questione delle famiglie omogenitoriali, invisibili per lo stato, a quella delle coppie conviventi a cui viene negato il riconoscimento, passando per l’esigenza di una buona legge contro l’omofobia, senza trascurare l’educazione al rispetto e all’uguaglianza nelle scuole. Tutto corredato, come la gioisa tradizione della comunità lgbt vuole, da feste, concerti, giochi per i bambini ed eventi vari.
“Ancora una volta – ha dichiarato Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay – torniamo a manifestare per riscattare un’intera fetta della popolazione dalla marginalità nella quale uno Stato che non riconosce i diritti la spinge quotidianamente. Il Pride è il giorno dell’anno in cui riusciamo ad invertire una prospettiva, a ribadire la dignità di identità, istanze, relazioni e stili di vita esclusi dall’orizzonte della politica, dai paradigmi istituzionali e spesso anche dagli immaginari dei mezzi di comunicazione di massa”.
Sarà una sola voce che da ogni città italiana si alzerà per chiedere uguaglianza e diritti. Per chiederli ad una classe politica che ancora tarda a rispondere alle istanze di milioni di cittadini ai quali, al contrario, viene chiesto il rispetto di doveri, quelli sì, uguali per tutti.
“Renzi ha promesso entro settembre la discussione di una legge per il riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso- ricorda Romani -. Lo stesso istituto veniva messo sul piatto due anni fa da Pierluigi Bersani e già allora protestavamo per l’arretratezza di una proposta che non raggiungeva l’obiettivo dell’uguaglianza e proiettava il nostro Paese in un dibattito che gran parte dei Paesi europei hanno affrontato dieci o quindici anni fa. Renzi ora dimostri in cosa consiste il suo “nuovo verso”, ci faccia contare i passi in avanti che il suo partito è in grado di compiere nel cammino per il riconoscimento dei diritti civili”. “Lo shock della legge contro l’omotransfobia è ancora molto recente – continua -. Per cambiare verso, bisogna innanzitutto contraddire questi precedenti, perciò a Renzi mandiamo a dire: fai uno scatto in più, sposa l’uguaglianza”.
E quest’anno i Pride aprono anche ad altre istanze, perché la questione dei diritti ha un respiro più ampio. Come ricorda anche Dario Accolla sul Fattoquotidiano.it , Milano, ad esempio, ospiterà la comunità migrante mentre Catania punta sulla questione del lavoro negato e Palermo, reduce dal successo dei 150.000 partecipanti al Pride nazionale dello scorso anno, sposa la questione contro il Muos di Niscemi e le battaglie della comunità Rom, mentre Bologna porta in piazza anche di un welafare “tutto da ricostruire” come dice il presidente del Cassero Vincenzo Branà, a partire dalla legge sulla riattribuzione di genere, ma non solo.
Gay.it seguirà in live twitting tre Pride direttamente dalle piazze: Palermo, Torino e Bologna, con notizie in arrivo anche da Catania. Gli aggiornamenti dalle dirette saranno consultabili sulla home del sito, oppure seguendo il profilo Twitter di Gay.it L’hashtag ufficiale, per tutti, è #OndaPride, accompagnato da quello dei singoli Pride (#TorinoPride, #PalermoPride, etc etc)
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