Intervistato dal giornalista spagnolo Jordi Évole, Papa Francesco è tornato a parlare di omosessualità, a pochi giorni dal Congresso Mondiale delle Famiglie. Il pontefice spagnolo ha voluto precisare cosa intendesse nell’agosto scorso, quando tornando dall’Irlanda, in volo con la stampa, disse: “Bambini gay? Ci sono tante cose da fare con la psichiatria”.
Le polemiche furono furenti, tanto da costringere il Papa ad un chiarimento, con 8 mesi di ritardo: “Feci un distinguo. Un’altra cosa è quando la persona è molto giovane, molto piccola e inizia a mostrare strani sintomi e lì è conveniente andare … e dissi ‘psichiatra’. In quel momento ti esce una parola che viene fuori parlando una lingua che non è la tua. Io intentevo andare da un professionista, che più o meno vede quali sono le cause di tale atteggiamento prima della diagnosi”. “I media scrissero semplicemente che il Papa inviava gli omosessuali dallo psichiatra, senza riportare l’altra mia osservazione. E questo è male. Parlavo di un ragazzo che sta sviluppando la sua personalità, con i papà che iniziano a vedere cose strane. Andate a consultare un professionista e lì vedrete di cosa si tratta, potrebbe essere che non quel ragazzo non sia omosessuale, e che tale atteggiamento sia dovuto a qualcos’altro“.
Parole tutt’altro che chiare, e sempre molto discutibili e criticabili, con Bergoglio che ha poi affrontato il tema ‘Famiglie Arcobaleno’, quanto mai attuale a pochi giorni dal congresso di Verona.
Tutti hanno il diritto di avere un padre e una madre, di avere una casa. E un padre e una madre hanno il diritto di avere un figlio, venga come venga il bambino. Se c’è un caso di omosessualità, capisco che la famiglia provi dolore, per la cultura attuale. Ma il dialogo è tutto, tu papà e mamma, tu figlia o figlio, non lasci mai fuori di casa una persona perché ha una tendenza omosessuale. Le tendenze non sono peccato. Se hai la tendenza alla rabbia, non è un peccato. Ora, se sei arrabbiato e ferisci le persone, il peccato è lì.
Peccato che quella cultura ‘attuale’, discriminatoria e violenta nei confronti della comunità LGBT, sia spesso figlia della stessa Chiesa cattolica, che da decenni alimenta odio e disinformazione. Caro Papa Francesco, sarebbe forse arrivato il momento di guardarsi allo specchio, in quanto pastore in terra della Chiesa universale, e fare mea culpa. Solo così quel ‘clima’ potrebbe andare incontro ad una vera trasformazione. Finalmente inclusiva, banalmente pacifica.
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Persino il Papa dice che l'hanno frainteso, tutti sparano c....e poi li fraintendono, mah...! Con tutto il rispetto per Papa Francesco, ma io fin da bambina provavo attrazione per altre bambine e non mi sono mai sentita strana, perchè secondo voi è normale che a un bambino o a una bambina di solo 2 anni o 3 gli si dica o le si dica " Allora ce l'hai il fidanzatino, ce l'hai la fidanzatina?" ,è questa gente che dovrebbe andare dallo psichiatra, cominciassero a trattare l'infanzia veramente come infanzia ovvero fare che la natura faccia il suo corso.