Intervenendo al XX Congresso mondiale dell’Associazione internazionale di diritto penale, Papa Francesco ha indirettamente replicato al cardinale Ruini, che poche settimane fa aveva scelleratamente aperto le porte del Vaticano a Matteo Salvini, sottolineando come certi discorsi di puro odio alimentati da determinati politici ricordino il nazismo.
Si riscontrano episodi purtroppo non isolati, certamente bisognosi di un’analisi complessa, nei quali trovano sfogo i disagi sociali sia dei giovani sia degli adulti. Non è un caso che a volte ricompaiano emblemi e azioni tipiche del nazismo. Io vi confesso che quando sento qualche discorso di qualche responsabile del governo mi vengono in mente i discorsi di Hitler nel ’34 e nel ’36. Sono azioni tipiche del nazismo, con le sue persecuzioni contro gli ebrei, gli zingari, le persone di diverso orientamento omosessuale, rappresentano il modello negativo per eccellenza di cultura dello scarto e dell’odio.
Parole chiarissime e durissime da parte del pontefice argentino, che ha voluto forse un po’ a sorpresa inserire gli attacchi omofobi all’interno di un discorso sacrosanto, da ampliare anche alla stessa chiesa cattolica. Non a caso, Bergoglio ha sottolineato come “occorre vigilare, sia nell’ambito civile sia in quello ecclesiale, per evitare ogni possibile compromesso, che si presuppone involontario, con queste degenerazioni”.
Anche lo scorso aprile Bergoglio attaccò gli omofobi, sottolineando come “Chi rifiuta gli omosessuali non ha un cuore umano”.
Fonte: HuffingtonPost
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un papà sempre più progressista in una chiesa ahimè ancora antica, medievale. Riuscirà a cambiare qualcosa o finirà avvelenato prima di riuscirci?