BRUXELLES – Il Parlamento Europeo continua nel suo encomiabile cammino verso un’Europa unita nella quale il pregiudizio, la discriminazione e gli atti violenti contro le persone GLBT (Gay, Lesbiche, Bisessuali e Transgender) siano solo un ricordo. Nonostante molta strada sia stata fatta negli ultimi anni certo c’è ancora molto da fare, come dimostra il rapporto sull’esclusione sociale dei giovani non eterosessuali (“Social exclusion of young lesbian, gay, bisexual and transgender people in Europe”) che è stato presentato mercoledì al Parlamento Europeo. Lo studio ha coinvolto centinaia di giovani di 37 paesi, è stato commissionato congiuntamente dalle associazioni ILGA-Europe (International Lesbian & Gay Association) e IGLYO (International Gay & Lesbian Youth Organisation) e illustra le discriminazioni sofferte dai giovani GLBT in vari aspetti della loro esperienza di vita, che vanno dall’ambito educativo a quello dell’assistenza medica.
Il 61% dei partecipanti al sondaggio ha risposto di avere sperimentato pregiudizio e discriminazione in ambito scolastico, il 51% in ambito familiare e il 29% nell’ambito delle loro amicizie. Il rapporto dimostra chiaramente come questi trattamenti ostili basati sull’orientamento sessuale influenzino negativamente la capacità di tanti giovani cittadini di maturare bene, sentirsi socialmente inclusi e diventare cittadini adulti attivi e produttivi. Nel rapporto si legge che ancora oggi in tanti Paesi membri dell’UE le coppie same-sex non godono di pari trattamento rispetto a quelle di sesso opposto, il che si ripercuote negativamente sulle capacità che questi cittadini hanno in ambiti come quello dell’assistenza sanitaria e delle pensioni. Sul lavoro la maggioranza della gioventù GLBT continua a tenere nascosto il proprio orientamento sessuale per paura di soprusi o riflessi negativi nella carriera. Più gravi ancora i casi di coloro che vivono situazioni di rigetto da parte delle loro stesse famiglie o esclusione dal circolo delle amicizie, circostanze che possono causare maggiori difficoltà a scuola, abbandono degli studi, sviluppo di disturbi psicologici e mentali, fino al ritrovarsi senza lavoro e senza un tetto. Tutte situazioni che evidenziano come i giovani GLBT siano tra i gruppi vulnerabili che rischiano di essere marginalizzati e socialmente esclusi.
Patricia Prendiville del direttivo di ILGA-Europe afferma: «Siamo felici che le preoccupazioni che emergono dal rapporto siano prese in seria considerazione dal Parlamento Europeo. C’è chiaramente il bisogno di proteggere questi giovani dalla discriminazione durante la loro formazione educativa. Proporremo misure concrete che possano dare supporto ai giovani gay, lesbiche e trans a diventare pienamente cittadini delle loro società.» Il rapporto è stato presentato col pieno supporto dell’intergruppo parlamentare per i diritti gay e lesbici.
(Roberto Taddeucci)
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