Qualche giorno fa un consigliere del quartiere Oltretorrente di Parma, Stefano Salvarani, aveva presentato un’interrogazione con la quale chiedeva che venissero fatti dei controlli presso il neonato circolo Arci "Borgo B" con la sola motivazione che il posto è gestito da una coppia di omosessuali. Immediate le reazioni e le polemiche alle quali il consigliere ha risposto dicendo di non avere fatto altro che dare voce ai timori degli abitanti del quartiere "preoccupati", pare, che il locale possa trasformarsi in un circolo Arcigay. Non solo la giustificazione di Salvarani non ha placato le polemiche, ma anzi le ha accentuate, come era prevedibile.
"Ci lasciano sbigottiti e increduli – si legge nella risposta dei gestori – le affermazioni cariche di pregiudizi omofobici rilasciate dal consigliere del quartiere Oltretorrente Stefano Salvarani nell’esercizio del suo ruolo istituzionale. L’associare il presunto orientamento sessuale dei responsabili del circolo Arci Borgo B a chissà quali losche attività meritevoli di specifici controlli pubblici e l’utilizzare il proprio ruolo istituzionale per dare sfogo ai privati istinti razzistici e discriminatori sono segni di una cultura cavernicola. Non è escluso che, insieme ad altri soggetti politici, commerciali e sociali del quartiere, si inizi una raccolta di firme per chiedere le dimissioni di Stefano Salvarani, indegno di rappresentare i cittadini dell’Oltretorrente. Abbiamo già dato mandato ai nostri legali di valutare se vi siano elementi sufficienti per querelare il soggetto. Di fronte ai numerosi attestati di stima e solidarietà ricevuti in queste prime ore, invitiamo tutti gli amici e chiunque si stia dimostrando vicino al nostro circolo alla Serata Antiomofobia e di Solidarietà di giovedì 13 novembre in borgo Bernabei 40".
A dare solidarietà al Borgo B arriva l’Arci di Parma. "In merito alle gravi e offensive dichiarazioni espresse dal consigliere Salvarani durante una pubblica seduta del consiglio di quartiere Oltretorrente, esprimiamo piena solidarietà al Circolo Arci ‘Borgo B’ per l’attacco discriminatorio – scrive in una nota l’associazione -; denunciamo il comportamento di totale abuso della carica di consigliere di quartiere nel chiedere controlli non suffragati da ipotetiche infrazioni delle norme di Legge, ma da pregiudizio su supposta non normalità. Chiediamo una chiara presa di distanza da parte di istituzioni e forze politiche di Parma – continua la nota – per rifiutare la logica della discriminazione omofobica, propria di un modo di pensare che si credeva a Parma superato".
Condannare la presa di posizione del consigliere di quartiere anche la Cgil locale per voce del suo segretario confederale. "Sono esterrefatto – ha detto Raffaele Tagliani – Come dirigente della Cgil e come cittadino sono francamente preoccupato per questo susseguirsi di episodi palesemente discriminatori, che emergono con troppa frequenza nella nostra città, e che tendono a criminalizzare le diversità. Un atteggiamento di intolleranza e di sottocultura che pare non avere neppure più il filtro del pudore, ma che anzi viene con arroganza brandito come sorta di scudo moralizzatore".
"La Cgil di Parma – continua Tagliani non può che condannare tali comportamenti, chiedendo alle istituzioni di intervenire senza ambiguità".
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