La sfilata LGBT prevista per il 9 giugno è bloccata dalle nuove norme di sicurezza. E a Pavia i tempi ormai sono stretti.
È ormai al quarto anno, ma per il Pavia Pride quest’edizione potrebbe essere la più difficile. A poco di più di un mese dal corteo infatti, la manifestazione LGBT non ha ancora una piazza in cui far confluire i partecipanti.
Nessuna ostilità da parte delle istituzioni comunali, a pesare sull’evento sono le nuove disposizioni di sicurezza previste dalla circolare Gabrielli, introdotta lo scorso anno in funzione anti-terrorismo. Il tradizionale percorso previsto per il corteo pavese dell’Onda Pride dovrà dunque, salvo sorprese, cambiare.
Per via delle norme di sicurezza infatti Piazza della Vittoria non è più disponibile, a meno che non vengano sostenuti i costi per l’ordine pubblico, che in questo caso però ammontano a 13mila euro. Una cifra proibitiva per l’organizzazione.
“È il quarto Pride a Pavia – spiega la portavoce di Arcigay Pavia-Coming Aut, Elena Petriccioli alla Provincia Pavese – e mai c’è stato un problema di sicurezza, niente scontri, niente tafferugli. La circolare impone obblighi tali che ci ha messo in seria difficoltà, per organizzare qualcosa ormai bisogna poterselo permettere. E di fatto in nome della sicurezza la circolare limita la libertà di manifestare in maniera serena perché pone problemi economici e logistici non indifferenti. Stiamo lavorando con il Comune per trovare altre soluzioni”.
“Abbiamo sempre pensato che il Pride, che porta a Pavia tante persone, potesse essere una bella occasione per i negozianti del centro – continua la portavoce dell’Arcigay locale – per questo non possiamo accettare soluzioni che impongano ai bar di chiudere i dehors in una giornata di sole di giugno, anche loro devono trarne vantaggi, non danni”.
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