Un cortocircuito inatteso, quello andato in scena negli USA. Pete Buttigieg, candidato alle primarie democratiche apertamente omosessuale, ha vinto in Iowa ed è arrivato secondo in New Hampshire, ma nelle ultime ore è stato attaccato da Rush Limbaugh, controverso conservatore conduttore radiofonico che ha tuonato: “L’America non è ancora pronta a eleggere un gay che bacia suo marito sul palco dei dibattiti presidenziali”.
Decorato dal presidente USA con la medaglia della libertà, Limbaugh è stato però criticato dallo stesso Donald Trump, proprio lui, che via SkyTg24 ha sentenziato: “Penso che ci sarebbe qualcuno che non lo vota, ma io non sarei tra loro”. Trump ha poi sottolineato come l’omosessualità non stia danneggiando l’ex giovane sindaco, sposo di Chasten Glezman.
Un salto carpiato inedito, perché Limbaugh è da sempre vicinissimo al tycoon repubblicano, tanto dall’aver ideato al suo fianco il ridicolo Birther Movement, che negava la nascita americana di Barack Obama. In difesa di Buttigieg anche Joe Biden, suo rivale democratico nella corsa alla Casa Bianca: “Avete appena sentito Rush Limbaugh, mio Dio, è parte della depravazione di questa amministrazione. Io e Pete siamo rivali ma lui ha onore, coraggio ed è intelligente da morire”.
La difesa di Trump nei confronti di Pete ha stupito tutti, tanto da far pensare ad un possibile sogno nascosto di Donald, ovvero la candidatura dem di Buttigieg, da poter poi attaccare in lungo e in largo, e proprio sul terreno della sua omosessualità, in piena campagna elettorale. Nel dubbio, sulle primarie democratiche si sta per abbattere il ciclone Michael Bloomberg, ex miliardario sindaco di New York che punta al colpaccio nel corso del “Super Tuesday” del prossimo 3 marzo, dove si voterà in più Stati.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.