Sebastian e Jennifer viaggiavano sulla linea Pierino-Piacenza quando il responsabile dell’azienda Seta ha chiesto loro di scendere perché non riconosceva le loro facce sui documenti. Ecco la denuncia di Cathy La Torre del MIT pubblicata su Facebook:
“Stamane su un bus di linea tra Perino e Piacenza viaggiavano Sebastian e Jennifer, che vedete in foto. Appena entrati, dopo pochi secondi, l’autista del bus si è alzato in piedi e ha chiesto ai due di mostrare il biglietto. Sebastian lo aveva appena obliterato, Jennifer stava per farlo ma è stata bloccata dall’autista. Quest’ultimo le ha intimato di mostrargli i documenti. Lei ha preso il suo abbonamento annuale appena scaduto e lo ha mostrato all’autista. Lui ha iniziato a sbandierarlo gridando che non apparteneva a lei.
Jennifer ha risposto, la prego, per ragioni di privacy abbassi la voce, l’abbonamento è mio. Ha dunque tirato fuori la sua carta di identità per dimostrare che stava dicendo la verità. L’autista ha preso la carta di identità e con tono di voce ancora più alto ha iniziato a dire che quello non era il suo documento. Che quel documento era un di uomo, che era una presa in giro, che dovevano scendere dal bus subito entrambi.
Jennifer ha iniziato a piangere, continuando a implorarlo di parlare a bassa voce per non ledere la sua privacy. Una signora seduta sul bus ha gridato a entrambi “muovetevi, scendete, andatevene”. L’autista li ha fatti scendere e ha chiamato i carabinieri. Questi ultimi hanno identificato Jennifer e Sebastian affermando loro che essendo trans è una cosa normale quella che è successa.
Jennifer ha avuto un attacco di panico ed è ora al Pronto Soccorso di Piacenza. Entrambi sono stati sbattuti giù da un bus perché TRANS. Se a voi questa pare la normalità: la normalità fa orrore. Il MIT agirà giudizialmente nei confronti dell’Azienda di Linea: non la passeranno liscia!“.
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Ma che senso ha questo articolo? Avete stravolto completamente la realtà. Non è che siccome siete un sito che si chiama gay it dovete difendere l'indifendibile quando si tratta di vicende che riguardano gay o trans. Su tutti i giornali c'è scritto che uno dei due era sprovvisto di abbonamento valido, non esiste al mondo che l'autista si alzi dal posto di guida per analizzare i documenti dei passeggeri se questi presentano un abbonamento valido. Grazie ad articoli come questo e alla presa di posizione di certe associazioni che dicono di occuparsi di diritti non si fa che dare adito alle farneticazioni di coloro che sparlano di lobby gay e di gay e trans come categoria al di sopra la legge.